In occasione della Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (Aoui) di Verona ha presentato la nuova Unità operativa di Cardiologia pediatrica, un centro specializzato nella cura delle malformazioni cardiache congenite, dalla fase fetale fino all’età adulta. L’iniziativa rafforza il ruolo dell’ospedale scaligero come punto di riferimento per la cardiologia pediatrica nel Triveneto.

Le cardiopatie congenite colpiscono circa l’1% dei bambini nati vivi, ma grazie ai progressi della diagnosi prenatale e alle moderne terapie, oggi il 90-95% di questi pazienti raggiunge l’età adulta. Il trattamento precoce e multidisciplinare gioca un ruolo chiave, permettendo di migliorare significativamente la qualità della vita di questi pazienti.

Per celebrare la giornata e sensibilizzare il pubblico, oggi e domani, presso la Sala Mostre del Polo Confortini, si tengono incontri tra medici, pazienti e famiglie, organizzati dalle Unità operative dell’ospedale e dall’associazione “Il grande cuore di Moreno Onlus”.

All’evento sono intervenuti la dott.ssa Matilde Carlucci, direttore sanitario, il dott. Matteo Ciuffreda, direttore della nuova Unità semplice dipartimentale di Cardiologia pediatrica, il prof. Giovanni Battista Luciani, direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Cardiochirurgia, e il prof. Flavio Luciano Ribichini, direttore del Dipartimento Cardio-Vascolare-Toracico e dell’Uoc di Cardiologia. Presenti anche il prof. Massimo Piergiuseppe Franchi, il prof. Leonardo Gottin e altri esperti del settore, a conferma del forte impegno della comunità medica veronese.

Le cardiopatie congenite: un ampio spettro di patologie

Le cardiopatie congenite comprendono una vasta gamma di malformazioni che possono interessare le pareti del cuore, le valvole cardiache e le strutture vascolari. I trattamenti disponibili spaziano dagli interventi chirurgici correttivi a quelli palliativi, con un approccio personalizzato che coinvolge cardiologi, cardiochirurghi e anestesisti rianimatori.

Circa il 25% dei neonati affetti da queste patologie necessita di un intervento nei primi mesi di vita, rendendo essenziale una diagnosi precoce attraverso l’ecografia prenatale.

Una nuova Unità operativa al servizio dei pazienti

Attiva da novembre 2024, la nuova Unità di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite di Verona completa un percorso iniziato anni fa grazie al prof. Mazzucco e alla dott.ssa Priori. La struttura prende in carico pazienti dal periodo fetale fino all’età adulta, garantendo continuità assistenziale e un’elevata specializzazione.

L’Unità serve un bacino d’utenza che copre tutto il Triveneto, offrendo supporto anche agli adulti operati in passato e oggi classificati come “congeniti adulti”, una categoria di pazienti con esigenze terapeutiche altamente complesse.

Il trapianto di cuore nei bambini

Dal marzo 2022, l’Aoui di Verona ha attivato il programma di trapianto di cuore per pazienti pediatrici con cardiopatie congenite. Ad oggi, sono stati effettuati quattro trapianti su minorenni, incluso uno su una bambina di tre anni, e un trapianto su un’adulta con cardiopatia congenita.

Il rafforzamento delle competenze in questo settore non solo migliora la gestione dei pazienti, ma rappresenta anche un’importante opportunità di crescita per la ricerca scientifica e la formazione specialistica.

La dott.ssa Matilde Carlucci ha sottolineato l’importanza della nuova Unità operativa: “Le tecnologie e le tecniche non vanno rincorse, ma anticipate. La creazione di questa Unità è la dimostrazione dell’evoluzione della medicina e della nostra attenzione al paziente”.

Il dott. Matteo Ciuffreda ha evidenziato il ruolo chiave del coordinamento multidisciplinare: “La nostra Unità collega specialisti di vari reparti, dalla Ginecologia alla Cardiochirurgia, garantendo un approccio integrato alla cura delle cardiopatie congenite”.

Il prof. Giovanni Battista Luciani ha ricordato le origini della Cardiochirurgia pediatrica a Verona: “Questa storia inizia negli anni ‘70 e oggi prosegue con una struttura dedicata e altamente specializzata, in grado di offrire cure all’avanguardia”.

Infine, il prof. Alessandro Mazzucco ha condiviso il ricordo di uno dei suoi primi pazienti: “Correggere una trasposizione completa dei grandi vasi in un neonato di dieci ore è stato un traguardo straordinario. Oggi, quel bambino è un adulto che vive in Inghilterra”.