( p.d.) Sono 2 i discorsi che in questi giorni fanno discutere. Il primo, di rilevante spessore politico, è quello del vice-presidente Usa J.D. Vance alla Conferenza di Monaco, di cui L’Adige riporta in altro articolo il testo integrale. L’altro è quello che Mattarella ha pronunciato a Marsiglia il 5 febbraio davanti a degli studenti. Sarebbe passato come uno dei tanti discorsi ufficiali se non avesse provocato la reazione della Russia che, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ha protestato duramente per l’accostamento della Russia alla Germania nazista.

Un’affermazione che scava più profondo il solco fra Roma e Mosca, proprio nel momento in cui si apre la fase nuova voluta da Trump nei rapporti internazionali. Una frase ritenuta blasfema da un paese che ha avuto 27 milioni di morti per combattere proprio la Germania nazista.
Mattarella nel suo discorso non si limita ad attaccare la Russia. Critica il protezionismo, prendendo le distanze anche dall’amministrazione Trump, che ha nei dazi una delle sue linee qualificanti. Un vero capolavoro di politica internazionale che in un colpo solo irrita sia la Russia che l’America.
Ciò nonostante tutti i politici si sono premurati di manifestare apprezzamento per queste affermazioni.
Una voce fuori dal coro è quella del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi che definisce l’affermazione di Mattarella sulla Russia “imprudente” e “poco veritiera”.
“La storia – ricorda- dice cose diverse e anche lui è forse in buona fede vittima di quella propaganda in Europa evidenziata da J.D Vance ‘La censura è una minaccia più grave di Putin’.
Persone come me – dice Valdegamberi-, solo per aver espresso opinioni diverse sul conflitto Russo-Ucraino sono state pesantemente accusate di essere ‘agenti di Putin’ e di ricevere compensi dal Cremlino. Chi mi conosce sa che non sono corruttibile perché ci tengo troppo alla mia libertà di pensiero”.
“In un momento in cui Trump tratta direttamente con Putin – continua-, scavalcando l’Europa guerrafondaia che anche in questi giorni parla solo di armi, queste frasi rischiano di affossare ancora di più i rapporti tra Italia e Russia che storicamente sono sempre stati ottimi. I russi hanno una particolare simpatia per il popolo italiano e queste parole suonano veramente offensive per loro e non giovano ai futuri rapporti anche economici con il nostro Paese”.
“L’Europa con la politica energetica e delle sanzioni si sta facendo del male da sola. Paghiamo l’energia 3/4 volte di più dei competitor americani da cui comperiamo il liquid gas per fare un dispetto alla Russia. Ma non ci accorgiamo che il dispetto lo stiamo facendo a noi stessi?”.
Le parole di Mattarella
Il discorso di Mattarella è molto lungo. Riportiamo la parte saliente.
“(…) La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro. Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d’oltremare.
Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali.
Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista.
Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura.
Oggi assistiamo anche a fenomeni di protezionismo di ritorno. La Presidente della Commissione Europa, a Davos, pochi giorni fa, ricordava che, solo nel 2024, le barriere commerciali globali sono triplicate in valore (…)”.