Il fondo francese Ardian è interessato ad acquistare le quote di Save in mano ai 2 fondi che nel 2017 entreranno nella compagine azionaria, Infravia e DB. La Save è proprietaria dello scalo di Venezia e Treviso e ha una partecipazione del 43% negli aeroporti di Verona e Brescia. Sono in corso trattative sul prezzo che si aggira attorno al miliardo di euro. Il fondo francese è già presente in diverse proporzioni con quote in altri aeroporti europei ed italiani.

Indiscrezioni aggiungono che alcuni mesi fa s’era fatta avanti, interessata all’acquisto, anche la società Aeroport de Paris, che gestisce il Charles De Gaulle e altri 70 scali nel mondo, ma poi non se n’è fatto più niente.

ardian aeroporto

Adesso invece pare che la volontà di entrare in Save, di proprietà di Enrico Marchi, rilevando le quote della francese Infravia e della Deutche Bank, si stia concretizzando.

Ulteriori informazioni provenienti dal fondo Ardian parlano dell’intenzione di dare una svolta al sistema aeroportuale del Veneto, al momento tutto incentrato su Venezia che oggi con i suoi 11,5 milioni di passeggeri all’anno, fa la parte del leone su quelli di Verona, con i suoi 3,7 milioni e di Treviso con i suoi 3 milioni.

I francesi sono convinti che lo sviluppo impresso al Marco Polo da Save abbia raggiunto il massimo evidenziato da una crescita di appena del 2% nel 2024 a fronte di una crescita del sistema italiano dell’11% e che oltre sia impossibile andare perché il bacino d’utenza è ormai saturo.

Il loro ragionamento è molto semplice.

L’aeroporto più grande d’Italia, Fiumicino, movimenta circa 50 milioni di passeggeri all’anno. Ma Roma ha una capienza molto importante di posti letto con centinaia di migliaia di strutture alberghiere e religiose. 

Venezia invece ne ha 11,5 milioni, a fronte di 49.964 posti letto, 1000 più dei residenti che sono 48.951. Una città che tra l’altro perde ogni mese mediamente 220 residenti, che fanno 2500 all’anno.

ardian aeroporto

Un numero di posti letto ed una situazione urbana che lasciano ben poche possibilità a un’ulteriore espansione sia in termini di turismo che di passeggeri locali. 

Per i veronesi è molto più agevole raggiungere gli aeroporti di Bergamo o Bologna che avventurarsi a prendere un volo da Venezia. Inoltre, non va trascurato che a pochi chilometri c’è la ’dependance’ di Treviso che completa la saturazione del bacino.
Conclusione logica: più di così l’aeroporto do Venezia non può crescere.

Ardian pensa di fare a Verona un hub europeo

Cosa ben diversa per l’aeroporto di Verona che, tanto per cominciare, ha già un vantaggio, che ha una concessione unica con quello di Brescia.
Qui, al contrario, il bacino d’utenza è sfruttato solo in minima parte a fronte di una possibilità di espansione enorme dovuta alla sua posizione strategica, centrale per Lombardia e Veneto, una delle aree più ricche e produttive d’Europa ed anche riferimento naturale di un’area turistica enorme che va dal Lago di Garda, alle città d’arte di Verona, Mantova e Trento, a tutte la montagne del Trentino  e dell’Alto Adige.

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Inoltre è al centro delle principali direttrici stradali, autostradali e ferroviarie Nord-Sud ed Est.Ovest che collegano l’Italia con l’Europa Centrale e la Francia con i Balcani e l’Europa Orientale.  

I francesi investirebbero soprattutto su Verona/Brescia convinti che potrebbe diventare uno dei maggiori hub aeroportuali europei che potrebbe anche fare le scarpe a Malpensa, decisamente scomodo per il tessuto produttivo lombardo-veneto.