«Empower Yourself! prenditi cura del tuo udito, un dono prezioso per tutta la vita!» è il motto della Giornata Mondiale dell’Udito, celebrata ogni anno il 3 marzo, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui problemi legati alla salute dell’udito e sull’importanza della prevenzione dei disturbi uditivi.
Nell’Azienda ULSS 9 Scaligera sono presenti tre Unità Operative Complesse di Otorinolaringoiatria che operano per la prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi dell’udito negli Ospedali di San Bonifacio, Legnago e Villafranca-Bussolengo. Particolare attenzione e cura, in collaborazione con il Dipartimento Materno Infantile, è posta alla sorveglianza audiologica in età pediatrica, attraverso lo screening audiologico neonatale, erogato in tutti i punti nascita dell’ULSS 9, e attraverso i centri specializzati per la diagnosi e il trattamento delle ipoacusie infantili. In quest’ultimo ambito, i Pediatri di Libera Scelta (PLS) rappresentano un presidio fondamentale per la segnalazione precoce.
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«La perdita dell’udito è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e che, in molti casi, può essere evitata grazie a comportamenti responsabili e interventi precoci», spiega la Dott.ssa Barbara Mattellini, Responsabile della UOSD di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Fracastoro di San Bonifacio. «Le cause della perdita dell’udito sono molteplici: l’esposizione a rumori forti e prolungati, le infezioni, l’invecchiamento e le condizioni genetiche sono solo alcune delle principali. Per questo motivo è fondamentale adottare misure preventive, come l’uso di protezioni auricolari in ambienti rumorosi, la riduzione dell’esposizione a fonti sonore dannose e la visita regolare a specialisti dell’udito.
Fondamentali sono i controlli periodici per monitorare la salute uditiva, soprattutto per gli over 50 e per chi è esposto a rumori forti che possono danneggiare le cellule uditive in modo irreversibile. Anche uno stile di vita sano (dieta equilibrata, esercizio fisico e niente fumo) è un alleato dell’udito, che dev’essere preservato anche dalla musica troppo alta, specialmente in cuffia. La Giornata Mondiale dell’Udito non è infatti solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per sensibilizzare, educare e incoraggiare azioni concrete per proteggere la salute uditiva. La prevenzione e la diagnosi precoce sono la chiave per preservare uno dei nostri sensi più importanti e migliorare la qualità della vita».
«Circa 7 milioni di italiani soffrono di ipoacusia, con una significativa differenza tra classi di età e con un aumento importante in relazione all’invecchiamento della popolazione», aggiunge il Dott. Giovanni Tonoli, Direttore della UOC Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Villafranca-Bussolengo e Direttore facente funzioni ORL dell’Ospedale di Legnago. «L’età si figura come un fattore di rischio rilevante: invecchiando, si stima che nel 2050 saranno oltre 10 milioni gli italiani che soffriranno di problemi dell’udito. In questo scenario si fa evidente il legame tra deficit uditivo e deficit cognitivo.
Sempre più studi, infatti, mettono in evidenza cambiamenti cerebrali in seguito a deficit di stimolo uditivo. Il pericolo di decadimento cognitivo è direttamente proporzionale al livello di ipoacusia: può aumentare fino a 5 volte nei casi più gravi di sordità e per ogni peggioramento dell’udito di 10 decibel, si registra una crescita del rischio di demenza di circa 3 volte. La possibilità di correggere il deficit uditivo permette quindi di evitare, o quanto meno ritardare, la comparsa di disturbi cognitivi, mantenendo una buona funzionalità cerebrale».
«Nel 2024, nei presidi ospedalieri dell’ULSS 9 le prestazioni a favore dei pazienti che soffrono di ipoacusia sono state oltre 20mila – specifica il Dott. Tonoli – con una richiesta in continuo aumento, sia a livello diagnostico che terapeutico. La diagnostica per la sordità utilizza una serie di test che vanno dalla valutazione audiometrica tonale, vocale ed impedenzometria, all’esame audiometrico condizionato o l’elettrofisiologia mediante i potenziali acustici per i bambini più piccoli. La terapia chirurgica propone invece la risoluzione dei processi infiammatori acuti e cronici dell’orecchio medio, riabilitando la funzione uditiva anche mediante l’utilizzo di protesi impiantabili o l’applicazione dell’impianto cocleare».