Si è riunito oggi in sede regionale il tavolo di crisi sulla situazione dello stabilimento produttivo di Vetrerie Riunite di Colognola ai Colli (VR) che attualmente occupa direttamente circa 300 lavoratori diretti e 74 lavoratori interinali. Alla riunione, convocata e coordinata dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan, coadiuvata dall’Unità di crisi aziendali e dalla Direzione lavoro regionale, hanno partecipato i vertici aziendali assistiti da Confindustria Verona, le organizzazioni sindacali Filctem CGIL e Ultec UIL con i rappresentanti dei lavoratori.

“Avevo convocato l’incontro di oggi perché condividevo le preoccupazioni sindacali in merito al futuro di Vetrerie Riunite, azienda storica del veronese che produce componenti in vetro per elettrodomestici. Oggi – afferma l’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan – sono stati confermati i nostri timori rispetto alla volontà dell’azienda di procedere ad un immediato ridimensionamento della capacità produttiva che ritiene indispensabile per garantire la sostenibilità economica in un mercato in contrazione strutturale. Abbiamo però ottenuto anche rassicurazioni aziendali in merito alla volontà di proseguire, nel medio e lungo periodo, l’attività nel sito e anzi di rilanciarla tramite un piano che prevede efficientamenti e investimenti in ammodernamenti e automazione. 

Ho chiesto all’azienda di formalizzare queste dichiarazioni in un Piano industriale da condividere con le Parti prima di avviare qualsiasi procedura.  Ritengo questo passo necessario – continua l’assessore –  perché si potranno chiarire, con maggior dettaglio, le strategie e gli impegni dell’impresa.  Sarà poi necessario procedere ad un confronto su soluzioni, il più possibile condivise, per gestire nel modo meno traumatico gli esuberi che verranno definiti. Per mercoledì 5 è già previsto un nuovo incontro del tavolo regionale”.

“Infine – conclude l’assessore Mantovan – ho chiesto a Vetrerie Riunite, socio unico di Borromini, di riaprire al più presto anche su questa azienda, il confronto su soluzioni diverse dalla chiusura programmata, valutando percorsi orientati alla reindustrializzazione mediante l’utilizzo di strumenti di supporto regionali e statali”.