Associazioni di categoria, produttori olivicoli, ristoratori, aziende agroalimentari, consorzi di tutela, sindaci e amministratori locali hanno partecipato ai 2 eventi promossi nei giorni scorsi a Sol2Expo dal consigliere regionale Alberto Bozza.
Olio protagonista della cucina
Lo show cooking “Il Filo d’Olio” è stato un momento conviviale per testimoniare l’importanza dell’olio extravergine d’oliva veronese nella cucina tipica e tradizionale scaligera. Un percorso “raccontato” dall’antipasto al dessert dagli chef Sagramoso, vincitore di 4 Ristoranti 2022, e Tracy, vincitrice di Masterchef 11: con l’olio extravergine abbinato alla pasta fresca, al radicchio e alla carne rossa di Verona, al tartufo della Lessinia e alla polenta di Vigasio, al formaggio Monte Veronese e al miele, alla renga e al luccio in salsa del lago di Garda, per finire con la sbrisolada (sbrisolona all’olio). Il tutto abbinato ai vini bianchi e rossi di tutti i Consorzi di tutela veronesi (Valpolicella, Bardolino, Soave, Custoza e Lugana) presenti all’evento.
Nella tavola rotonda “Sosteniamo il comparto olivicolo e oleario” di ieri Bozza si è soffermato con i vertici di Aipo Verona, il presidente del Consorzio Olio Extra d’Oliva Veneto DOP e l’agronoma Francesca Gambin, sullo stato di salute del settore olivicolo e oleario, sulla necessità di introdurre un nuovo disciplinare IGP regionale per la tutela delle produzioni veneto e ha presentato le sue due proposte di legge in Regione: l’istituzione dell’Osservatorio Olivicolo Veneto e il riconoscimento della figura dell’olivicoltore non coltivatore diretto.
Sono intervenuti anche il presidente di Confagricoltura Verona Alberto De Togni, il presidente di Codive Davide Ronca, il presidente di Confesercenti Paolo Bissoli, il portavoce dei Ristoranti tipici di Verona Simone Vesentini e la sindaca di Illasi Giovanna Piubello.
Ha spiegato Bozza: “Negli ultimi 10 anni la produzione olivicola veneta è calata, si è ridotto del 40% il numero di aziende, la resa in olio è scesa sotto il 10% nel 2024. Serve dunque pianificare un sostegno strutturale. Tuttavia, un aspetto critico della filiera è la sua frammentazione, con tante piccole aziende che da sole non riescono a richiamare e intercettare politiche settoriali di sviluppo. Ecco che in questo contesto l’Osservatorio diventa un indispensabile strumento di monitoraggio e pianificazione di politiche mirate al sostegno del comparto”.
Un’altra fragilità del comparto è l’abbandono degli oliveti, specie quelli gestiti da coltivatori non professionali. Da qui la proposta di legge statale d’iniziativa regionale per il riconoscimento della figura dell’olivicoltore non coltivatore diretto, che gestisce oliveti come attività secondaria o per tradizione familiare. “Questi olivicoltori – dice Bozza – sono custodi del nostro patrimonio olivicolo. La mia proposta mira a valorizzare questa attività, individuando l’olivicoltore come custode della biodiversità e figura utile a contrastare l’abbandono degli oliveti. In questo modo si può recuperare una fetta di patrimonio olivicolo andato perduto o che rischia di esserlo”.
Bozza infine ha lanciato una proposta, condivisa anche da Simone Vesentini dei Ristoranti Tipici: “Istituire una carta oli nei ristoranti, sull’esempio della carta vini. Proporre dei piatti con oli diversi e quindi prezzi diversi in rapporto alla qualità dell’olio offerta”.