Come programmato si è riunito a due giorni dal precedente il tavolo di crisi sulla situazione dello stabilimento produttivo di Vetrerie Riunite di Colognola ai Colli (VR). All’incontro, coordinato dall’Unità di crisi aziendali e dalla Direzione lavoro regionale, hanno partecipato i vertici aziendali assistiti da Confindustria Verona, le organizzazioni sindacali Filctem CGIL e Uiltec UIL con i rappresentanti dei lavoratori.

L’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan ha dichiarato: “Il tavolo odierno ha avuto l’obiettivo di condividere le linee strategiche del piano di rilancio dello stabilimento di Vetrerie Riunite di Colognola ai Colli (VR) che, come anticipato nell’incontro dell’altro ieri, prevede un forte ridimensionamento dell’attività. E’ stato annunciato un impatto occupazionale importante, che la società non ha ancora espresso ufficialmente, ma che sembra pari a circa 100 esuberi. A questi si aggiungono gli altri 50 di Borromini, società posseduta al 100% da Vetrerie Riunite che, dopo aver annunciato la chiusura, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori”.

“Abbiamo apprezzato la presentazione odierna di Vetrerie Riunite che conferma l’intenzione di prosecuzione e rilancio dell’azienda ma, dalle informazioni ricevute, non corredate da dati numerici, facciamo fatica a comprendere la portata degli impegni assunti. Una strategia di mero ridimensionamento non può essere la componente totalizzante di un piano di rilancio, abbiamo perciò chiesto all’azienda di condividere i numeri fondamentali del Piano industriale per comprendere la portata delle ulteriori strategie”, prosegue l’assessore.

“Al prossimo tavolo, che convocherò a breve, chiederò la partecipazione della proprietà, le società d’investimento portoghesi Teak Capital e Tangor Capital. Intorno allo stesso tavolo metteremo anche Borromini, dato l’impatto congiunto sui lavoratori del territorio e il legame societario e funzionale con Vetrerie Riunite. Oltre a un maggiore approfondimento ora abbiamo la necessità di definire soluzioni, condivise con le parti sindacali, che possano ridurre il numero e l’impatto dei potenziali esuberi, anche mediante l’utilizzo di ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro regionali”, conclude l’assessore Mantovan.