Il Bologna ha vinto 1-2 la partita con l’Hellas che rimane a 26 punti, sempre sopra la quota salvezza e che esce dal campo a testa alta e fra gli applausi del suo pubblico che ha apprezzato l’impegno che i ragazzi di Zanetti hanno profuso per 95 minuti.

Il Verona ha giocato gli ultimi 20 minuti del 2° tempo con un uomo in meno per l’espulsione dell’ottimo Valentini per somma d’ammonizioni. 

E’ stata una corsa in salita fin dall’inizio, data la superiorità tecnica degli ospiti rossoblu. Ma non è stato solo questo il fattore che ha determinato la sconfitta. C’è anche un gol annullato per fuorigioco di Tengstedt che aveva raccolto un assist di Suslov, decisamente e ancora una volta il migliore in campo. Un offside documentato dal Var perché una mano dell’attaccante danese sopravanzava la linea del fuorigioco. Una regola che andrebbe rivista dalla Fifa, in quanto sarebbe più logico che l’intera sagoma del giocatore si trovasse in posizione irregolare. Ma il Verona può anche recriminare un rigore negato per fallo su Bradaric sulla linea di fondo a 2 metri dalla porta per di più su chiara occasione da gol.

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Ad onor del vero il Bologna ha avuto un grande possesso palla e s’è mosso con più precisione, mentre l’Hellas ha giustamente giocato di rimessa fino al 70°, dopo che al 40° aveva subito la prima rete ed al 78° la seconda, dovuta ad una papera di Montipò. All’80° ha accorciato le distanze Mosquera, come sempre appena entrato in campo dalla panchina. Quindi sono saltati tutti gli schemi e nonostante l’inferiorità numerica s’è lanciato all’attacco alla ricerca del pareggio.

Nonostante la sconfitta i segnali che provengono dal campo sono positivi. Zanetti è riuscito nel suo lavoro lungo e difficile di dare coesione ad una squadra che per molte gare è stata disarticolata e senza mordente. Adesso invece c’è lo spirito giusto, nessuno si tira indietro e tutti si aiutano uno con l’altro. E questo è il fattore determinante nella corsa per la salvezza in cui saranno determinanti gli scontri diretti.