( p.d.) Parte da Verona l’appello per la pace di Stefano Valdegamberi mentre l’’Italia è accerchiata dalla manovra dell’asse franco-tedesco che vuole la guerra. Il loro complesso industriale ne ha bisogno. Molte industrie si stanno riconvertendo per produrre armi. Il disegno è ormai venuto allo scoperto. Le politiche green dell’Unione Europea sono fallite. Non sono riuscite a rilanciare l’economia di Francia e Germania. Allora meglio buttarsi sulla produzione di armi con la scusa dell’Ucraina. 

appello a Mattarella e Meloni contro la guerra

E adesso che Trump ha saggiamente interrotto la politica bellicista di Biden, ad alimentare la guerra ci pensa l’Europa. O meglio, la Francia e la Germania, che detengono la leadership dell’Unione. E, come se non bastasse, il Regno Unito, che dall’Ue se n’è uscito, ma che comanda come se fosse ancor dentro.  Tutti gli altri, a parte Orban e Fico, in fila per 3 a eseguire.
Non c’è niente da fare. Vogliono la guerra. 

In questo contesto l’Italia ha un’occasione storica che la Meloni deve cogliere: svincolarsi dall’egemonia franco-tedesca e sposare la linea degli Usa, che non solo è per la pace, ma punta anche ad una nuova fase di collaborazione con la Russia

L’Italia si svincolerebbe dal rapporto penalizzante con Francia e Germania, riaprirebbe i mercati verso est e abbatterebbe i costi energetici che stanno soffocando le nostre imprese e le famiglie per i loro effetti diretti e indiretti. Ma, ancora più importante, dissiperebbe dal futuro la nebbia dell’incertezza e del pericolo che angoscia i nostri giovani e blocca il paese.

appello a Mattarella e Meloni contro la guerra

La Meloni è brava e coraggiosa. E per staccarsi dalla politica bellicista dell’Europa non ha più nemmeno l’alibi che “sono gli Usa che ce lo chiedono”. Il tempo è maturo per un atto che liberi l’Italia dalla cappa degli interessi franco-tedeschi. Interessi, si badi bene, che non sono poi quelli dei francesi e dei tedeschi, ma dei gruppi di potere che comandano a Parigi, a Berlino e a Bruxelles senza il consenso dei loro concittadini, ma attraverso delle alchimie politiche che presto o tardi verranno smascherate.

Dice bene il consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi quando afferma che “la Russia non è nemico dell’Italia!” E ricorda che “per giustificare le armi e le guerre la storia insegna che prima bisogna inculcare nella testa della gente la paura, spaventandola e creando il nemico. Poi si crea il casus belli, per sensibilizzare il popolo e il gioco è fatto. Tutto segue ora questo copione. A noi resteranno i debiti e le macerie”.

appello a Mattarella e Meloni contro la guerra

Valdegamberi ha quindi preso l’iniziativa di rivolgere un appello al Presidente della Repubblica quale garante della Costituzione Italiana e al Governo.

L’appello di Valdegamberi contro la guerra

«Bypassare il Parlamento Europeo per imporre un pacchetto di 800 miliardi per le armi viola le regole del Trattato e lo spirito della Costituzione Italiana e della stessa Unione Europea. Fermiamo questa deriva folle e irrazionale» scrive il presidente del gruppo misto al Consiglio regionale del Veneto.

«Ursula von der Leyen ha annunciato alla conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera l’intenzione di bypassare il voto del Parlamento europeo sul piano ReaArm Europe, utilizzando l’articolo 122 dei trattati dell’Unione Europea. 

Tale articolo consente all’esecutivo UE di portare un testo direttamente al Consiglio UE, senza il passaggio in aula, in caso di emergenze o catastrofi. La Presidente ha dichiarato: “So che l’articolo 122 non vi piace, ma è lo strumento più rapido fornito dai trattati”.

Questo strumento, pensato per emergenze eccezionali, viene usato impropriamente per imporre un pacchetto da 800 miliardi di euro per il riarmo europeo, senza alcun dibattito parlamentare. È un atto autoritario e anti-democratico. Si chiede ai 27 Paesi europei di indebitarsi per i prossimi anni, aumentando il debito pubblico, senza un minimo di dibattito in un Parlamento ormai svuotato di reali poteri. Che democrazia è questa? E quale sarebbe l’emergenza, dato che si tratta di un progetto che si sviluppa nei prossimi anni?

L’Italia deve prendere le distanze! I cittadini italiani perderanno ogni fiducia nelle Istituzioni, in primis quelle europee, sempre più percepite come anti-democratiche e sempre meno rappresentative della volontà popolare. L’Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali!

Secondo la von der Leyen, l’articolo 122 è giustificato da una presunta “emergenza esistenziale” per l’Europa – evocata anche dal presidente francese Macron nel suo discorso alla nazione – legata alle minacce alla sicurezza e al conflitto in Ucraina. In sostanza, la minaccia sarebbe rappresentata dalla Russia, che sarebbe pronta a invadere l’Europa. Una tesi ripetuta a pappagallo dagli zelanti adulatori dell’establishment bellicista, dai vari “no-pax”, ma che rimane priva di fondamento reale. Creare paura per giustificare l’emergenza e misure straordinarie: è questa la tecnica delle lobby che guidano la politica europea?

Basta seminare terrore e paure ingiustificate, spingendo verso nuovi e più estesi conflitti che finiranno per coinvolgere le popolazioni dell’Unione. Per l’Italia, questo significa aumentare il deficit da un minimo di 88 miliardi di euro a un massimo di 120 miliardi di euro in quattro anni, indebolendo una già fragile economia e sottraendo risorse al sociale, alla sanità e alle imprese.

Il rilancio dell’Europa deve avvenire con la diplomazia, con investimenti nella conoscenza e nella tecnologia per creare vantaggi competitivi, non attraverso le armi. Vanno ridotti i costi energetici e la pressante burocrazia, anche degli apparati eurocratici.

Aumentare ora la pressione fiscale per fare investimenti che, tra l’altro, andranno a beneficio di Stati extra-UE è una scelta folle che caricherà ancora di più di debiti le generazioni future.

Faccio appello al Presidente della Repubblica e al Governo Italiano, anche a nome di molti cittadini che, inermi e impotenti, non condividono queste scelte scellerate, assunte con metodi autoritari, affinché si fermi questa schizofrenica e irrazionale deriva autoritaria delle Istituzioni europee che contraddice lo spirito stesso dei padri fondatori».