Il mondo agricolo è in ginocchio e tornano le proteste dei “trattori”. A lanciare l’allarme è Vanni Stoppato, agricoltore e portavoce di Azione Rurale, oggi davanti alla Fiera di Verona che denuncia una situazione insostenibile per le aziende agricole italiane. “Non ce la facciamo più – afferma – le nostre imprese stanno fallendo a causa di una politica sbagliata, mentre gli accordi commerciali con il Sud America ci stanno massacrando. Siamo stati lasciati allo sbando.”
Promesse tradite e concorrenza sleale
Stoppato punta il dito contro il mancato rispetto delle promesse elettorali sul Made in Italy e la sovranità alimentare. “Invece di tutelarci, le importazioni di prodotti di dubbia qualità sono raddoppiate. Noi siamo obbligati a coltivare rispettando rigidi parametri, mentre in altri Paesi europei, ad esempio, è consentito l’uso di OGM. Questo significa costi di produzione maggiori per noi: fino a 600-700 euro in più per ettaro. Ma quei costi non ci vengono riconosciuti. Come può sopravvivere un’azienda che non riesce neppure a coprire le spese?”
Secondo il portavoce di Azione Rurale, i primi anni gli agricoltori sono riusciti ad arrangiarsi, ma oggi le banche hanno chiuso i cordoni della borsa, rendendo la situazione insostenibile. I dati delle Camere di Commercio sono allarmanti: nel 2024 hanno chiuso 707 aziende agricole in provincia di Verona e 530 a Rovigo. “Come si fa a dire che tutto va bene? Non possono essere tutti incapaci quelli che chiudono.”
Le proteste degli agricoltori non si fermano, ma Stoppato sottolinea che non si tratta di una battaglia ideologica. “Non protestiamo per il gusto di farlo. Staremmo meglio a casa a lavorare. Ma siamo stati messi con le spalle al muro.”
Le richieste del settore restano le stesse: tutela del Made in Italy, revisione degli accordi commerciali che penalizzano i produttori italiani, riduzione dei costi di produzione e maggiore equità rispetto ai colleghi europei. Tuttavia, dopo oltre un anno di appelli, nulla è cambiato. “L’Europa è nostra nemica – accusa Stoppato – e la politica non ha dato risposte.”
Stoppato esprime anche scetticismo sulle priorità dell’Unione Europea, che destina miliardi agli armamenti mentre ignora le difficoltà degli agricoltori. “Ci vogliono far mangiare le cavallette, spingono per le auto elettriche, ma non vedono i veri problemi. Dove stiamo andando?”
L’appello è chiaro: servono interventi immediati per salvare l’agricoltura italiana, prima che sia troppo tardi.