Borchia attacca la Commissione
Paolo Borchia, veronese, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo, è intervenuto all’assemblea plenaria ed ha attaccato la politica della Commissione guidata dalla von der Leyen sull’automotive che ha definito come un malato grave.
La risposta alla crisi di un settore tanto importante per l’economia data dalla Commissione europea è stata “un brodino tiepido. Che non aiuterà a risollevare un settore fiaccato da concorrenza cinese, costi dell’energia enormi e transizione green imposta dall’alto. Mancano meno di 10 anni alla messa al bando del motore endotermico, ma le auto elettriche non arrivano al 2% del totale presente sulle strade dell’Ue. La regolamentazione ha avuto un impatto crescente sulla gamma di modelli offerti, ma non è stata in grado di condizionare gli orientamenti dei consumatori”.
“Al di là di tutti questi aspetti – ha concluso Borchia- rimane il problema di come generare tutta l’energia elettrica necessaria per alimentare il parco auto degli europei. Questo piano avrebbe dovuto invertire la tendenza, creare fiducia tra case automobilistiche, piccole e medie imprese della filiera che operano nel Nord-est, consumatori. E invece non ha avuto il coraggio di riconoscere che l’approccio dell’Europa all’auto elettrica è fallimentare. Questo piano poteva essere il riscatto, invece è l’ennesima occasione persa”.