(di Simone Vesentini*) LetExpo2025, manifestazione dedicata a trasporto e logistica, chiude domani. Un altra fiera di successo come Vinitaly, Marmomac e Fieracavalli. Ma potremmo immaginare la nostra città, i suoi hotel ed i ristoranti senza questi grandi momenti di afflusso, scambio di idee e comunicazione? 

Alcuni numeri forniti da Veronafiere: più di 39 gli eventi ospitati nel salone fieristico veronese nel 2023 con 280 convegni ospitati nella struttura congressuale interna. 

Oltre 60.500 gli operatori partecipanti e più di 770 mila visitatori complessivi. Marmomac 2024 ha contato più di 50 mila visitatori di cui il 66% esteri, accreditati da 140 Paesi. Fieracavalli 2024 ha contato più di 140 mila le presenze tra i padiglioni della sola edizione 2024. 

E poi c’è Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati. Il principale evento enogastronomico italiano forte di numeri impressionanti come le 97 mila presenze registrate nell’ultima edizione. Un salone che trasforma Verona nella capitale del vino mondiale e fondamentale per la promozione dell’enogastronomia italiana a livello globale. 

Una tre giorni da “capogiro” per chi opera nella ristorazione con le strutture al completo per la grande presenza di operatori del settore, giornalisti ed appassionati da tutto il mondo. Proprio in questi giorni, nei ristoranti della città, fervono i preparativi per l’imminente 57°esima edizione: si assumono e formano nuovi collaboratori, si preparano i menù per le serate e si acquistano vini rari e pregiati, sicuri che il pubblico atteso saprà rendere giustizia dei nostri investimenti. 

VeronaFiere richiama turismo qualificato

Veronafiere porta quindi in città un flusso di centinaia di migliaia di visitatori caratterizzati da una forte componente “business”. Ospiti che spostandosi per motivi professionali tendono a spendere di più rispetto al turista tradizionale, privilegiando comfort, servizi e ristorazione di qualità. 

Le manifestazioni hanno inoltre un’ effetto “destagionalizzante” per il turismo, generando flussi di visitatori anche in periodi dell’anno poco affollati, quelle famose “basse stagioni” sempre più frequenti anche nella città di Giulietta & Romeo. 

Tutto bene quindi? 

Cè sicuramente spazio per fare ancor meglio. Al management di Veronafiere chiediamo un’attenzione ancor maggiore al racconto di Verona e delle sue qualità presso ospiti ed espositori. Agendo sopratutto al livello digitale sarà ad esempio, possibile aumentare la consapevolezza verso le “Botteghe Storiche” o i “Ristoranti Tipici del Comune di Verona”, piccole realtà di eccellenza che valorizzano la nostra città e la sua storia.

*responsabile della Federazione italiana esercenti pubblici e turistici di Confesercenti Verona,