(di Paolo Danieli) L’Italia è da 80 anni sotto la sfera d’influenza degli Stati Uniti. Abbiamo perso la guerra nel 1945 e, secondo una logica che esiste da che mondo è mondo, i vincitori ci hanno sottomesso. Oddio, lo hanno fatto in maniera soft. In altri tempi avrebbero messo un governatore, punto e basta. Nel 20° secolo, più modernamente, hanno acconsentito ad uno stato sovrano per le questioni interne, con l’impegno di sottostare alle scelte del vincitore per la politica estera e le questioni strategiche. Così è sempre stato. Giusto o sbagliato che sia. 

Appello alla Meloni. Non cadere nella trappola dei guerrafondai

Perché, anche se i grilli parlanti della politica continuano a parlare che per l’Ucraina ci vuole una “pace giusta”, in realtà la pace la decide chi vince. Non è determinata dall’etica o dal diritto, ma dai rapporti di forza. E’ la logica di Brenno (foto Storie Romane).

Appello alla Meloni. Non cadere nella trappola dei guerrafondai

Per 80 anni quindi l’Italia si è accodata alle decisioni americane. Perfino quando si è trattato di andare a bombardare la Serbia, che non ci aveva fatto niente.  Anche quando sono andati in Iraq e in Afghanistan.

Un obbligo, bisogna dirlo, dovuto anche ad una certa riconoscenza per l’aiuto datoci nel dopoguerra con il piano Marshall, oltre che per la vicinanza culturale determinata da tutta una serie di fattori, dal cinema, alla musica alla presenza di milioni di italo-americani che hanno cementato un’amicizia transatlantica.

Nessun governo, neanche gli ex comunisti di D’Alema, ha mai osato mettere in discussione questo rapporto che, senza ipocrisia, si può definire di subordinazione. Subordinazione che ci ha fatto seguire anche scelte non condivise.

Adesso, improvvisamente ed inspiegabilmente, le cose cambiano.

Il governo Meloni, di quella destra da sempre atlantista e filoamericana, proprio quando sarebbe giusto e utile seguire la politica inaugurata da Trump, sembra voler cambiare registro e si va ad accodare ai disegni velleitari e guerrafondai di Francia e Germania a regia inglese

E’ già la 2ª volta nel giro di 2 settimane che il capo del governo italiano partecipa ad una riunione degli auto-nominatisi “volonterosi” convocata dal premier britannico che, tra l’altro, non fa neanche più parte dell’Unione Europea. Com’è questa storia? Il Regno Unito non è uscito dall’Ue con la Brexit? E allora che cosa c’è sotto?

E’ da Londra che è partito il disegno del riarmo europeo. E’ da questa strana compagine di cui fa parte anche Zelensky, non si sa a quale titolo, che è partita l’idea malsana di costituire una forza d’interposizione europea senza il mandato del’Onu da schierare sul terreno fra russi e ucraini in caso di una tregua decisa fra Trump e Putin.

Appello alla Meloni. Non cadere nella trappola dei guerrafondai

Una forza d’interposizione formata da militari europei, cui fortunatamente la Meloni ha già dichiarato che non ci saranno gli italianiMa è un gioco molto pericoloso. E anche scoperto, perché sembra fatto apposta per cercare la scusa dell’incidente che possa poi servire da pretesto per un intervento diretto dell’Europa nella guerra, cui l’Italia sarebbe costretta a partecipare.

Una guerra che non vogliono gli europei ma la cricca che detiene il potere a Bruxelles.

Riarmo e intervento in Ucraina sono altrettante follie cui bisogna opporsi. Ogni italiano che non è disposto ad andare a farsi ammazzare o mandare i propri figli a morire per Zelensky e i suoi burattinai deve far sentire il proprio dissenso.

Appello alla Meloni. Non cadere nella trappola dei guerrafondai

Giorgia, prendi le distanze dai guerrafondai!

Giorgia Meloni! Prendi le distanze dai guerrafondai finché sei in tempo. Allineati alla politica di pace americana. Tratta la questione dei dazi autonomamente. Ristabilisci le relazioni politiche e commerciali con la Russia. Annulla le sanzioni che tanti danni hanno fatto alle nostre imprese. 

E’ l’unica via per dare all’Italia una prospettiva di pace, di crescita e di sicurezza per i nostri giovani che sono disorientati ed angosciati. Molti altri paesi europei ti seguiranno. E così, prendendo le distanze da Macron e dalla von der Leyen, ti affermeresti una volta per tutte come il vero leader europeo.