Oggi pomeriggio ill Vescovo di Verona, Mons. Domenico Pompili, ha fatto visita al Centro Servizi Dott. Pederzoli di Castelnuovo del Garda. La struttura, caratterizzata da una forte vocazione sociale, offre servizi socio-sanitari e sanitari extraospedalieri rivolti a persone non autosufficienti.
Il Centro Servizi è articolato in diverse unità, tra cui una Residenza socio-sanitaria assistenziale con una capacità di 102 posti, un Ospedale di Comunità con 24 posti letto, un Hospice con 10 posti letto e un Centro diurno che accoglie fino a 23 persone anziane non autosufficienti.
Ad accogliere il Vescovo sono stati il Prof. Vittorio Pederzoli, presidente della Società, e il Dott. Domenico Mantoan, amministratore delegato, che lo hanno accompagnato nella visita alla struttura, illustrando i servizi offerti e presentando il personale impegnato quotidianamente nell’assistenza ai pazienti.
Nel corso dell’incontro, Vittorio Pederzoli ha espresso la propria gratitudine per la visita di Mons. Pompili, sottolineando il valore simbolico e morale del gesto: “Ringrazio di cuore Mons. Domenico Pompili per questa visita, che rappresenta un omaggio all’impegno e alla dedizione per la cura delle persone. Fin dalla fondazione dell’Ospedale, voluto da mio padre, il Dott. Piero Pederzoli, il nostro obiettivo è stato quello di offrire un’assistenza di qualità. In particolare, questa sensibilità sociale ha portato alla realizzazione del Centro Servizi all’interno dell’area di pertinenza dell’Ospedale, rispondendo in modo sempre più efficace ai crescenti bisogni di cura della comunità. Oggi siamo lieti di condividere tutto questo con Mons. Pompili”.
La visita del Vescovo si inserisce nel contesto di un’attenzione particolare che la Diocesi di Verona sta riservando, negli ultimi mesi, agli ammalati e ai luoghi di cura. Questo impegno è in linea con quanto indicato da Papa Francesco in preparazione al Giubileo 2025: “Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine.”
“E la gratitudine – ha concluso – raggiunga tutti gli operatori sanitari che, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili“.