Esistono ostacoli per chi ha disabilità motorie ma anche per persone con difficoltà visive, anziani con ridotta mobilità, genitori con passeggini, verso chi è afflitto dalle cosiddette “malattie invisibili”, estremamente invalidanti, e anche per chi si muove in contesti poco illuminati e insicuri.

Le barriere architettoniche e, in risposta, i principi dell’Universal Design sono stati al centro del seminario voluto dalle sezioni provinciali di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) in collaborazione con le Donne del GALM (Gruppo Animazione Lesionati Midollari) e la Consulta delle Associazioni Femminili di Verona. Incontroinserito nel programma ufficiale delle celebrazioni promosse dall’Assessorato alla Parità di Genere del Comune di Verona in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.

La prima normativa italiana inerente l’abbattimento delle barriere architettoniche risale al 1989, e a Verona e provincia oltre il 70% degli edifici è stato realizzato prima del 1980, un altro 20% tra il 1981 e il 2000. Al netto di interventi di ristrutturazione e riqualificazione, la maggior parte degli edifici non risulta ancora adeguato. Esistono di fatto ostacoli per chi ha disabilità motorie ma anche per persone con difficoltà visive, anziani con ridotta mobilità, genitori con passeggini, verso chi è afflitto dalle cosiddette “malattie invisibili”, estremamente invalidanti, e anche per chi si muove in contesti poco illuminati e insicuri.

Le case histories più frequenti emerse nel corso del convegno riguardano palazzi senza ascensori, spazi pubblici e privati inaccessibili a causa di gradini, porte strette, bagni fuori norma, regolamenti condominiali che ostacolano le modifiche per l’accessibilità, strutture commerciali e uffici che escludono potenziali clienti e lavoratori con disabilità.

Verona

Secondo l’ISTAT, nel 2019 le persone con disabilità (ovvero che soffrono a causa di problemi di salute, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali) erano oltre 3 milioni (il 5,2% della popolazione). Occorre inoltre tenere presente l’andamento demografico. Dal recentissimo Documento del Sindaco, in vista della revisione del Piano di Assetto del Territorio (PAT) di Verona, emerge che nell’ultimo decennio l’incidenza della popolazione con più di 64 anni è cresciuta di un punto percentuale, passando dal 24,9% al 25,9%.

Nel corso dei prossimi decenni, il fenomeno supererà i 30 punti percentuali. Un ulteriore elemento di riflessione riguarda il turismo accessibile: le città che offrono strutture adeguate e percorsi senza barriere attraggono un numero crescente di visitatori, generando un vantaggio economico per tutto il territorio. Migliorare l’accessibilità negli edifici e negli spazi urbani significa, quindi, aprire le porte anche a nuovi flussi uristici e a un indotto più ampio

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I saluti istituzionali sono stati a cura di Carlo Trestini, presidente Ance Verona, Francesco Savino, presidente Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) collegio provinciale e Paola Bonuzzi, vicepresidente Ordine degli Architetti di Verona.

L’Universal Design, o progettazione universale, è un approccio che mira a creare ambienti e servizi accessibili a tutti sin dalla fase di progettazione, senza necessità di adattamenti successivi. L’obiettivo è garantire un utilizzo semplice e confortevole per persone di ogni età e con diverse capacità fisiche, sensoriali o cognitive, eliminando ostacoli e barriere. Alla base di questa filosofia vi sono sette principi fondamentali che ne guidano l’applicazione: equità nell’uso, flessibilità, semplicità, percettibilità delle informazioni, tolleranza all’errore, minimo sforzo fisico e adeguatezza degli spazi. Il concetto di Universal Design è stato recepito nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006) e nell’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), contribuendo a definire normative che promuovono l’accessibilità universale.

Il seminario dal titolo si è sviluppato attraverso quattro interventi chiave introdotti dall’arch. Piera Nobili, presidente del CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) associazione ETS che promuove la cultura dell’inclusione sociale al fine di migliorare la qualità di vita, l’accessibilità, fruibilità ed usabilità degli ambienti. E’ stata poi la volta dell’avv. Alberto Brunelli che ha analizzato le sfide legate alla discriminazione intersezionale e spiegato i vantaggi di un Disability Manager all’interno di pubbliche amministrazioni, strutture riabilitative, ospedali e di quanto questa figura potrebbe risultare utile, ad esempio, nella ricerca della casa o nel conoscere i propri diritti nel caso in cui occorra apportare delle modifiche strutturali, talvolta ostacolate da delibere condominiali.

Il quadro normativo esistente è stato spiegato dall’arch. Anna Righetti che ha illustrato le problematiche legate all’interazione tra l’individuo e lo spazio costruito e di come in tal senso l’Universal Design si pone come strada maestra della progettazione universale. Infine l’arch. Claudia Lonardi ha esposto le strategie per rendere gli edifici più accessibili e funzionali anche con soluzioni non necessariamente onerose o complesse come l’installazione di servoscala e ascensori esterni, modifica delle soglie delle porte per eliminare piccoli dislivelli, illuminazione intelligente per chi ha problemi visivi, segnaletica chiara e percorsi tattili per chi ha difficoltà di orientamento.

Lonardi ha inoltre ricordato alcune agevolazioni fiscali per gli interventi di rimozione delle barriere architettoniche come l’IVA agevolata al 4%, il bonus del 75% per l’installazione di ascensori (che scadrà a fine 2025) e il tradizionale bonus ristrutturazioni al 50% se prima casa, o al 36% negli altri casi.

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Da sx: arch. Claudia Lonardi, arch. Anna Righetti, arch. Piera Nobili, presidente del CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e avv. Alberto Brunelli.