(di Gianni Schicchi) Uno spettacolo appassionante, che intreccia monologhi intensi con un ritmo incalzante, note satiriche e musica dal vivo. Questo venerdì 28 marzo alle 21 al Teatro Camploy all’interno della rassegna L’Altro Teatro / City, Fucina Machiavelli presenta La verità non si uccide, uno spettacolo di Sara Meneghetti che porta in scena le storie di tre giornalisti, attivisti e reporter, provenienti da Palestina, Iran e Cecenia, che di fronte agli orrori del presente hanno scelto di non girarsi dall’altra parte, ma di stare dalla parte giusta, fino alla fine.

Protagonisti dello spettacolo: la fotoreporter iraniana-canadese Zahra detta “Ziba” Kazemi-Ahmadabadi (interpretata da Jessica Grossule) uccisa a Teheran, Natal’ja Estemirova (Anna Benico), amica intima e collaboratrice di Anna Politkovskaya, che come lei è stata assassinata forse proprio dallo stesso mandante e Juliano Mer-Khamis (Davide Lazzaretto), attore e formatore teatrale, nonché filmmaker e attivista che ha dedicato la propria vita fino all’ultimo, ai bambini del campo profughi di Jenin in Cisgiordania, dove ha fondato il Freedom Theatre.

“In questo spettacolo raccontiamo tre storie vere ed estremamente attuali” spiega Sara Meneghetti “di tre persone che vale la pena conoscere. Il titolo è preso dalla frase di una di loro, Natal’ja Estemirova, che ha pronunciato dopo la morte di Anna Politkovskaya, “ma per quanto ci provino, la verità non si uccide. E noi a questa speranza vogliamo aggrapparci.” 

Una riflessione urgente sulla complessità del reale, sui conflitti che lo infiammano, sulle loro stratificate motivazioni e responsabilità e sulle voci che a questi cercano di opporsi. Le musiche dal vivo sono di Stefano Soardo e il disegno luci di Pietro Paloschi. I biglietti per lo spettacolo di sabato, 14 € intero e 12 € ridotto, sono acquistabili sul sito fucinaculturalemachiavelli.com oppure la sera dell’evento a partire dalle ore 20 al Teatro Camploy, via Cantarane 32, Verona.