Dall’inizio del 2026 tutte le imprese private dovranno essere assicurate sulle catastrofi. Un’assicurazione che va ad aggiungersi ai 21 miliardi di imposte ambientali. Ma da quel che s’è visto ripetersi in Emilia Romagna non pare che questi soldi vengano utilizzati per la pulizia dell’alveo dei fiumi, per la manutenzione degli argini e delle rive e per la realizzazione dei bacini di laminazione e/o le casse di espansione. Sarebbe già sufficiente questo per evitare almeno una parte importante delle catastrofi ambientali. Invece queste opere vengono realizzate solo dopo che il disastro si è verificato.
Così, avvisa la Cgia di Mestre, sempre attenta ad evidenziare le incongruenze del nostro paese, soprattutto ai danni della piccola imprenditoria, “tra qualche mese le imprese si troveranno a pagare due volte la protezione ambientale: una con le imposte allo Stato centrale e agli enti locali; un’altra sottoscrivendo una polizza con le compagnie assicurative private”.
La nuova assicurazione obbligatoria per le catastrofi è anche motivata dai ritardi biblici dello Stato quando deve rimborsare le partite Iva colpite. Spesso i risarcimenti arrivano quando le imprese hanno già chiuso. Con l’assicurazione, invece, gli aiuti dovrebbero arrivare rapidamente. Un’idea giusta. Ma allora dovrebbero essere contestualmente ridotte le tasse ambientali, se no si va a pagare 2 volte lo stesso servizio. Ma non sembra che questo sia nei programmi del governo.
Tanto per averne un’idea nel 2022 le imprese private hanno pagato miliardi di imposte ambientali. Tra i più tartassati dell’Ue. Sommato a quello delle famiglie in Italia il gettito complessivo nel 2023 è stato pari a 54,2 miliardi. Tra i 27 Paesi dell’UE secondi solo alla Germania (71,4 miliardi).
Paola Boscaini. Bene l’assicurazione sulle catastrofi
Paola Boscaini, deputata di Forza Italia: “Da un lato è utile che le imprese si assicurino, perché lo Stato non può continuare a mettere soldi; dall’altro però le compagnie assicurative devono recuperare il loro ruolo sociale, quindi comunicare meglio i costi reali sul capitale assicurato e utilizzare una maggiore mutualità per arrivare a premi più omogenei e conformi in tutta Italia”. Sul ruolo sociale delle assicurazioni, Boscaini sottolinea; “Significa essere di supporto allo Stato e alla collettività nel far fronte alle emergenze. L’assicurazione nacque a fine 1800 per proteggere i commerci navali e gli agricoltori dai danni della grandine”.