Nella sua intervista al Financial Times di ieri Giorgia Meloni ha fatto dei passi avanti per smarcare l’Italia dalla pericolosa politica bellicista di Francia-Germania e Gran Bretagna, come sottolineato da L’Adige.
Stefano Vadegamberi, consigliere regionale veronese indipendente, ha apprezzato molto la sua presa di posizione che va a rafforzare gli sforzi per la pace dell’amministrazione americana, ma ha anche colto nelle parole della nostra premier un passaggio che lo preoccupa.
«Bene che la Meloni dica che non vuole mandare truppe italiane in Ucraina – dice Veldegamberi-. Ma se poi vuol dare la copertura nato all’Ucraina è di fatto la stessa cosa».
Un articolo pericoloso per la pace se applicato all’Ucraina
Il capo del governo infatti propone di «estendere l’articolo 5 dell’Alleanza atlantica all’Ucraina. Il che significa aumentare le possibilità di un coinvolgimento diretto dell’Italia, che va oltre la concessione di armi a Kiev. Basta una scaramuccia o una provocazione fatta ad arte e noi ci troveremo coinvolti in una guerra che nessun italiano vuole».

L’articolo 5 del Trattato di adesione all’Alleanza Atlantica prevede che ogni attacco contro un paese membro sia considerato un attacco a tutti gli altri stati della Nato. Volerlo estendere all’Ucraina è come se ne diventasse membro, con tutto quel che ne consegue. Un gioco molto pericoloso, che oltretutto diventerebbe anche un ostacolo non da poco alla trattativa di pace in corso fra Trump e Putin, dato che gli Stati Uniti non solo sono membri della Nato, ma men sono lo stato guida e quello più potente sia da un può to di vista militare che economico.
Applicare all’Ucraina l’articolo 5 significherebbe di fatto mettere i basto fra le ruote del percorso di pace, dato che la Russia considera condicio sine qua non la neutralità di Kiev.
«Non possiamo fingere di non volere mandare le truppe per tranquillizzare l’opinione pubblica interna – avverte Valdegamberi- e poi proporre di mandarle se c’è il bisogno. La storia ci insegna che le guerre nascono sempre da provocazioni. Mettiamo in moto invece la diplomazia e mettiamoci al tavolo con Russia e Usa per stabilire rapporti commerciali equi, togliendo le sanzioni che facciamo pagare in bolletta agli Italiani».