Inaugurata domenica 6 aprile a VeronaFiere la 57ª edizione del Vinitaly dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida all’insegna, com’era scontato, della preoccupazione per i dazi Usa dei nostri produttori che in queste giornate parleranno con i 3000 importatori americani presenti in fiera. La proposta che quest’ultimi fanno alle case vinicole italiane è di abbassare i prezzi in modo da contenere il più possibile gli aumenti e far fronte così alla concorrenza dei vini americani, più competitivi nonostante la diversa qualità. Un espediente che però ridurrebbe notevolmente i margini di guadagno di chi esporta.

Inaugurata la 57ª edizione del Vinitaly 
foto Askanews

La Coldiretti prevede una potenziale perdita fino a 390 milioni di euro per i produttori di vino italiani.

Tanto per fare un esempio, informa l’associazione agricola, una bottiglia di Prosecco passerebbe dai 16 euro di media attuali a quasi 20 euro a bottiglia. Sicuramente un contraccolpo, ma che col tempo potrà essere riassorbito.

Peccato, dicono gli espositori. I dazi proprio non ci volevano. Anche perché era il momento del vino italiano, che ha occupato molti spazi che prima erano riservati solo ai fini francesi.

Al Vinitaly per capire le ragioni del successo del vino italiano

E per capire i motivi di questa affermazione al Vinitaly 2025 c’è una sezione intitolata ‘The Reason Wine’. Un’installazione immersiva per scoprire le ragioni del successo italiano dedicata all’export che, come ha detto il Ministro dell’Agricoltura,” dimostra che l’Italia, a prescindere da quello che è avvenuto, è leader nell’esportazione del vino”. Realizzato in collaborazione con Masaf e Mastroberardino, che ha fornito la documentazione storica, illustra come la creatività, la tecnologia e la tradizione hanno reso vincente e apprezzata a livello internazionale l’identità italiana.   

Inaugurata la 57ª edizione del Vinitaly 

Fotografie, testimonianze e documenti d’epoca formano un itinerario museale che indaga il legame produttore/ territorio e innovazione/tradizione. 
“C’è in primo piano il lavoro degli agricoltori – ha detto Lollobrigida – un lavoro prezioso, attraverso le tecniche, le innovazioni tecnologiche. Le nostre macchine agricole sono un’eccellenza indiscussa, che permettono di garantire una redditività, ma anche impattare meno sull’ambiente. Abbiamo voluto dedicare questa edizione, e ci abbiamo lavorato mesi, anche in prospettiva di quello che poteva accadere sui mercati internazionali, per dare un’idea di come l’Italia, da sempre, è riuscita ad essere presente nei mercati e capace di crescere. Il vino non nasce ieri e appartiene alla cultura dei popoli”.