La risposta per far fronte hai dazi Usa di Marilisa Allegrini: rafforzare i rapporti con gli importatori americani, e snellire le procedure d’accesso agli strumenti dell’Organizzazione comune di mercato.

Marilisa Allegrini,, cavaliere del Lavoro, prima imprenditrice vinicola ad avere la copertina della prestigiosa rivista ‘Wine Spectator’, è tra coloro che hanno fatto dato al Valpolicella una dimensione internazionale.    

“Siamo di fronte a una sfida che non possiamo affrontare restando a guardare – ha dichiarato all’Ansa ’Lady Amarone’- Dobbiamo rafforzare i rapporti con i nostri importatori, che rappresentano il primo presidio del nostro vino nei mercati esteri, e lavorare per utilizzare in modo più efficace tutti gli strumenti a disposizione, in primis l’Ocm vino”, lo strumento principale con cui l’Ue permette di finanziare progetti di promozione nei Paesi terzi, per accrescere la competitività delle produzioni europee sui mercati internazionali. 

Allegrini e Marchesini. Rispondiamo ai dazi aumentando la promozione

“Il problema – spiega – è che l’accesso a questi fondi è spesso limitato da normative complesse, procedure amministrative onerose, diversità regionali, tempi e costi burocratici elevati. Dobbiamo rendere l’Ocm uno strumento davvero fruibile per tutte le aziende, grandi e piccole. È fondamentale semplificare.” E conclude:

“il settore vitivinicolo italiano, ambasciatore del made in Italy nel mondo, non può permettersi battute d’arresto sui mercati esteri. Serve un’azione corale, da parte delle istituzioni e delle imprese, per trasformare un momento critico in un’occasione di rafforzamento strategico” conclude Allegrini. 

Dazi. Spingiamo ancora di più e a contenere i prezzi ci lavorino gli americani

Della stessa opinione è Christian Marchesini, presidente del Consorzio Tutela Vini della Valpolicella che coordina 2400 aziende veronesi e di cui fa parte anche quella di Marilisa Allegrini.

Allegrini e Marchesini. Rispondiamo ai dazi aumentando la promozione
Christian Marchesini

«Il Consorzio – aggiunge Marchesini- che è il sistema aggregativo della Valpolicella chiede alle istituzioni e ai ministri che ci aiutino sia dal punto di vista  finanziario che organizzativo per spingere ancora di più sulla promozione dei nostri vini negli Stati Uniti, che sono per noi un mercato fondamentale.

Non c’è nessun motivo per arretrare. Anzi, bisogna spingere ancora di più. E non ha senso – precisa – che gli importatori americani chiedano a noi produttori di abbassare il prezzo del prodotto dato che il nostro vino una volta importato in Usa arriva al consumatore con un prezzo quadruplicato a causa dei vari passaggi commerciali. E’ quindi su questi passaggi e su questi aumenti – conclude il presidente del Consorzio valpolicella- che devono lavorare gli americani per ammortizzare sul peso dei dazi voluti da Trump”.