Assicurazioni. Sono diventati frequenti i casi dei risparmiatori italiani che non recuperano i premi pagati ad alcune compagnie straniere. Un danno che non solo colpisce gli assicurati, ma anche la reputazione dell’intero sistema assicurativo. Lo afferma l’on. Paola Boscaini di Forza Italia che chiede che vengano “rafforzati i poteri d’intervento e controllo di Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), in modo che i risparmiatori possano avere maggiore chiarezza sui prodotti offerti”.

La deputata veronese ha sollevato il problema in commissione Finanze, dopo i casi d’insolvenza di Eurovita, Novis e FWU Life Insurance Lux, e a seguito dei chiarimenti offerti dal Ministero del Made in Italy e del sottosegretario alle Finanze Freni nel rispondere a un’interrogazione della stessa parlamentare.

Boscaini chiedeva ai due dicasteri quali iniziative di carattere normativo intendesse adottare il Governo per una più rigorosa regolamentazione delle compagnie straniere operanti in Italia e per il rafforzamento dei poteri d’intervento e controllo di Ivass, al quale servirebbe restituire “competenze e strumenti che negli ultimi anni sembrano essere stati depotenziati” scriveva Boscaini.

Assicurazioni vita. Compagnie straniere che non pagano


Il Ministero del Made in Italy e il sottosegretario alle Finanze Freni hanno risposto che sono in corso sia interventi di carattere emergenziale, sia di tipo strutturale, vedi il Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita istituito con la legge di Bilancio 2024, che prevede rimborsi fino a 100 mila euro per ciascun avente diritto. Inoltre, il Governo, nel recepimento delle direttive europee 2025/1 e 2025/2, sarà in grado di agire con più tempestività e rigore nelle situazioni crisi, rafforzerà la vigilanza transfrontaliera e introdurrà nuovi meccanismi di tutela dei risparmiatori, migliorando le condizioni per una piena trasparenza dei prodotti assicurativi-finanziari.

Assicurazioni sulla vita. Se poi la compagnia non paga…

Boscaini, nel ringraziare il Governo per la risposta puntuale e l’impegno preso, evidenzia come, a suo avviso, “negli ultimi 15 anni, il controllo effettuato da Ivass non si è dimostrato sufficiente”.

Boscaini cita il caso Novis (che ha emesso 19 mila polizze per circa 40 milioni di euro di premi raccolti), che ha preannunciato azioni legali qualora gli assicurati danneggiati dovessero sospendere il pagamento dei premi: ciononostante – ricorda Boscaini – “Ivass si è limitata a suggerire ai contribuenti di valutare, in base alle norme e ai contratti sottoscritti, le conseguenze della loro scelta”. Ancora più grave, rammenta la parlamentare, “il crack di FWU, le cui 120 mila polizze dal valore di oltre 400 milioni di euro potranno essere riscattate dai risparmiatori solo dopo l’insinuazione al passivo dei loro crediti da parte del liquidatore.

Morale? I risparmiatori recupereranno meno un quarto di quanto versato”.
Boscaini aggiunge che è pronta a farsi parte attiva al Ministero delle Imprese e del Made in Italy proprio per sollecitare “un intervento per il rafforzamento di Ivass” e si possa, quindi, “ottenere una maggiore chiarezza dei prodotti offerti ai consumatori, spesso presentati come investimenti sicuri, quando invece si tratta di polizze assicurative ad alto rischio vendute come investimenti”. “Auspico – conclude Boscaini – che all’Autorità di vigilanza siano restituite specifiche competenze in materia assicurativa, perché assicurazioni e banche sono soggetti distinti, in modo che possa tornare a svolgere una reale ed efficace attività di supervisione”.