Una mattinata carica di significato quella vissuta oggi al Policlinico G.B. Rossi di Borgo Roma, dove si sono intrecciati per la prima volta il cammino spirituale del Giubileo, l’impegno sanitario e la bellezza dell’arte musicale. In occasione della Settimana Santa, infatti, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, la Diocesi e la Fondazione Arena hanno dato vita a un evento condiviso che ha visto la partecipazione del vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, e di numerose autorità cittadine.

Alle ore 10, nella cappella dell’ospedale – ora riconosciuta come chiesa Giubilare per il 2025 – il vescovo ha aperto la Porta Santa, dando ufficialmente avvio ai benefici spirituali legati al Giubileo della Speranza voluto da Papa Francesco. Nella sua omelia, monsignor Pompili ha rivolto parole forti e cariche di umanità al personale sanitario, esortando al coraggio come via essenziale per affrontare le sfide della cura. «Tristezza e coraggio – ha detto – sono le due dimensioni con cui ogni giorno ci misuriamo, e nella sanità il coraggio è la forza che sostiene la speranza di chi si affida alle cure».

A seguire, il vescovo ha visitato i reparti, portando conforto ai pazienti della Medicina Interna B, diretta dalla professoressa Simonetta Friso. Un gesto di vicinanza umana e spirituale, accolto con gratitudine da operatori e degenti, molti dei quali affetti da patologie complesse e rare.

borgo Trento

Ma il momento più suggestivo della giornata è stato senza dubbio il concerto dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, eseguito nella hall del policlinico dai professori d’orchestra della Fondazione Arena di Verona, diretti dal maestro Leonardo Benini. Le voci soliste del soprano Maria Grazia Schiavo e del mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco hanno impreziosito l’esecuzione di una delle più alte composizioni sacre del Settecento, capace di toccare corde profonde con la sua struggente bellezza.

«È un’iniziativa che ha un forte valore simbolico – ha dichiarato Callisto Marco Bravi, direttore generale di AOUI Verona – perché unisce la cura del corpo alla cura dello spirito. La musica, specialmente in questo tempo pasquale, diventa messaggio di speranza per chi vive momenti di fragilità». Dello stesso avviso Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena: «La nostra presenza qui oggi è un gesto di servizio. Portare la musica nei luoghi di cura significa contribuire a generare energia vitale anche dove ci si confronta con la sofferenza».

Anche il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini ha sottolineato il significato di questa prima assoluta: «Un concerto e una chiesa giubilare nel nostro ospedale segnano l’inizio di un percorso che auspichiamo possa continuare, rafforzando il legame tra istituzioni cittadine e comunità sanitaria».

A chiudere gli interventi, la riflessione della professoressa Friso: «Il nostro lavoro è fatto di scienza e umanità. Avere il sostegno spirituale e l’attenzione delle istituzioni è un dono prezioso per i nostri pazienti e per noi professionisti».

La cappella dell’ospedale rimarrà aperta per tutta la durata del Giubileo, fino al 28 dicembre 2025. Le celebrazioni liturgiche e i sacramenti accompagneranno quotidianamente chiunque cerchi un momento di raccoglimento e fede nel cuore del policlinico. Un segno concreto di come anche nei luoghi della cura possa fiorire una speranza condivisa.