(di Giorgio Massignan) Ho letto i contenuti della conferenza stampa dell’assessora Barbara Bissoli sul nuovo Pat (Piano di Assetto del Territorio); ma non ho notato elementi nuovi che confermino la programmata transizione ecologica.

Mi sarei aspettato chiari riferimenti ad aree e/o edifici che, per la loro inutilità e obsolescenza, fossero entrati in un programma di decementificazione,  un netto blocco ad un ulteriore consumo di suolo, anche se all’interno dei limiti della legge regionale, e una mappatura con relative destinazioni d’uso delle tante aree industriali dismesse.

Anche se tardi, avrei sperato che l’assessora ci comunicasse l’intenzione di recarsi in Regione per modificare le destinazioni d’uso di un PAQE (Piano d’Area Quadrante Europa) non più attuale, redatto anni fa, quando le condizioni economiche e sociali erano totalmente diverse.

Su quello che è stato detto, ci sono alcuni passaggi che andrebbero valutati e discussi e non accettati come soluzioni ideali per migliorare la nostra città. Per esempio, il nuovo progetto per il Parco della Spianà, significa l’annullamento dell’ottimo piano Rudi, che per quell’area aveva progettato un parco sportivo inserito in un contesto verde e piantumato. La bocciatura di quella proposta, ammesso che il Piano Rudi fosse a conoscenza della giunta, provoca l’impossibilità di spostare alla Spianà le strutture sportive che attualmente nascondono la lettura corretta delle mura magistrali, escludendo quindi l’opportunità di una rigenerazione delle mura stesse sull’esempio di Lucca e di Ferrara. Questa operazione, molto probabilmente, piacerebbe anche all’Unesco.

Ho rilevato una contraddizione in una delibera recente. Se l’obiettivo di questa giunta è la transizione ecologica, non capisco il motivo della fretta nel destinare all’edificazione il 1.500.000 mq della Marangona. Fretta ingiustificata, non essendoci scadenze temporali.

Tornando al tema del verde, vanno confrontate le tre proposte sull’ipotetico parco urbano allo Scalo Merci della ferrovia. La proposta del sindaco Tosi e dell’assessore Caleffi lasciava il 50% dell’area a verde; la proposta del sindaco Sboarina e dell’assessora Segala l’80%; la proposta del sindaco Tommasi e dell’assessora Bissoli il 50%.  

La vicesindaca si è poi soffermata sul sistema del verde, con i famosi piani per i parchi urbani collegati tra loro. A tale riguardo, ricordo che il sistema del verde, con i parchi urbani e la fascia di verde extra moenia nel secondo campo trincerato austriaco, sono stati proposti e progettati da oltre 20 anni.  Non serve ribadire continuamente il concetto come se fossero progetti nuovi; è necessario realizzarli.

Sul verde urbano e sui mq per abitante, ci sarebbe da capire che tipo di verde è stato considerato.

Di fatto, Verona denuncia 2.000.000 di mq in meno rispetto alle norme urbanistiche.