(m.z.) Una tradizione che anima il paese. Si può definire così il grest parrocchiale che anche quest’anno, dal 1 al 26 luglio, ha animato l’estate di numerosi bambini, ragazzi e giovani di Povegliano. I numeri, infatti, sono da capogiro: 450 iscritti, 120 animatori, 4 responsabili, 80 volontari, senza dimenticare la collaborazione dell’amministrazione comunale e di varie associazioni del paese. Una vera e propria comunità in festa per questo appuntamento che, a Povegliano, ha da sempre riscosso grande partecipazione.

L’edizione 2024 ha visto come tema del grest il cartone “Brave – Ribelle” accompagnato dallo slogan “Il coraggio di cambiare”. Emanuele Bortolazzi, formatore responsabile assieme al parroco don Giorgio Costa, racconta questa esperienza che, oltre al gioco e al divertimento, porta con sé dei messaggi profondamente educativi: “Ce ne vuole tanto di coraggio per cambiare e cercare di mantenere vivi i legami con le persone che ci vogliono bene, cambiare e diventare ciò che siamo chiamati ad essere senza spezzare e distruggere ciò che è stato. Questa è la storia di Merida ed è anche ciò che abbiamo cercato di trasmettere in questo intenso mese di Grest a Povegliano”.

Il ruolo cardine degli animatori e i molti laboratori proposti

Un grande merito per la riuscita del centro estivo va sicuramente agli animatori che, prima dietro le quinte e poi in prima persona, hanno saputo rendere queste settimane coinvolgenti e accattivanti: “I giovanissimi animatori hanno avuto una particolare cura per l’aspetto scenografico, per permettere ai ragazzi di entrare nel vivo della storia e sognare varcando un cancello diventato soglia tra la realtà e il sogno, sedendosi su un trono tutto in legno che ospitava la corte del re Fergus e della Regina, ballando sotto una spada enorme che trasforma un tendone in castello”. Sono stati proposti ben 14 laboratori sportivi (molto originali come sbandieratori, hockey, baseball, scacchi ed altimet..), laboratori artistici (come coro e body percussion) e manuali (come riparazione bici, cucina e la trasformazione di giochi in legno come scudi, tris e tavole da dama…). Non è mancata la partecipazione, più che attiva, dei genitori, coinvolti nelle serate di festa in vari tornei: “Hanno dato al paese un volto di festa e di partecipazione viva”.

“Il grest è un’occasione imperdibile per ascoltare ciascuno e prendere in mano con coraggio la sfida educativa”

Conclude Bortolazzi: “Abbiamo abitato un paese che si mette in movimento al ritmo gioioso dei più piccoli, una comunità che si fa attenta agli adolescenti e ai bambini. Forse il Grest non è un parcheggio e nemmeno un gioco per riempire il tempo ma un’occasione imperdibile per ascoltare ciascuno e prendere in mano con coraggio la sfida educativa. Perché i 450 iscritti sono in realtà, Massimo, Alessandro, Emma, Elia, Chanel, Ibra, Matilde, Luca… Qui il gioco diventa una cosa seria perché mette profondamente…in gioco, fino a riscoprire il desiderio e il coraggio di diventare grandi. Serve coraggio per fidarsi… Ma è solo fidandosi che si arriva a vedere le stelle più belle!”.

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