“Alla fine del primo semestre in Veneto si contano 28 vittime sul lavoro. Quasi cinque decessi al mese. Più di uno alla settimana. Rispetto alla fine di giugno 2023 si rileva ancora, come lo scorso mese, un decremento della mortalità più che significativo e pari al 33,3%. I decessi registrati nei primi sei mesi dell’anno scorso, infatti, erano

Con tale tendenza, il Veneto nei primi sei mesi del 2024 rimane in ‘zona bianca’, con l’incidenza di mortalità più bassa del Paese, divenendo così la regione più sicura in cui lavorare”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, evidenzia così, oltre alla drammaticità dei numeri delle vittime in regione, anche un prezioso indicatore per definire l’emergenza sicurezza, ovvero l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. E poi, per capire complessivamente i problemi della sicurezza sul lavoro in regione, giungono anche i dati sulla totalità degli infortuni denunciati (mortali e non).

“Per la prima volta dopo tanti mesi iniziano a diminuire, anche se di poco, le denunce di infortunio totali – prosegue il Presidente – Il segno ‘meno’ comincia con un piccolo -0,5%. Ma rimane comunque un segnale confortante per la sicurezza sul lavoro della regione”.

Veneto, il rischio di morte a giugno 2024

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.

E la zona bianca, in cui è entrato il Veneto a fine gennaio 2024, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più basse a livello nazionale.

A fine giugno 2024 il rischio di infortunio mortale in Veneto (7,6 morti per milione di occupati) è addirittura meno della metà di quello medio nazionale, pari a 15,4. Il più basso di tutta la Penisola.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che tutte le province si trovano in zona bianca, tranne Venezia in zona
gialla. Nel dettaglio le incidenze di mortalità in regione sono le seguenti: Treviso (2,5), Vicenza (2,6), Padova (9,2), Belluno (11,1),
Verona (11,5) e Venezia (13,3).

Veneto, infortuni totali (mortali e non) a fine giugno 2024

Sono 28 i decessi rilevati nei primi sei mesi del 2024 (contro i 42 del 2023). Sono 17 le vittime che hanno perso la vita in occasione di lavoro e 11 in itinere.

A guidare la triste classifica regionale per numero totale di vittime è Verona (con 10 decessi). Seguita da: Padova (7), Venezia (6), Treviso (3) Belluno e Vicenza (1).

Le vittime in occasione di lavoro sono state registrate a Verona e a Venezia (5), Padova (4), Belluno, Treviso e Vicenza (1). Rovigo non registra vittime sul lavoro.

Delle 17 vittime registrate in occasione di lavoro, 6 erano straniere. Sono 35.728 le denunce di infortunio complessive su un totale, in
Italia, di 299.303. Vale a dire circa l’11,9% di quelle rilevate a livello nazionale.

Alla fine di giugno 2024 le denunce di infortunio totali sono diminuite dello 0,5% rispetto alla fine di giugno del 2023: erano 35.912 e ora sono 35.728. Questo è il primo decremento registrato dopo tanti mesi.

Le Attività Manifatturiere, alla fine di giugno 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (6.424).
Sono seguite da: Costruzioni (2.121), Commercio (1.910), Trasporti e Magazzinaggio (1.702) e Sanità (1.535).

È la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (6.870), seguita da: Vicenza (6.808), Treviso (6.670), Padova (6.662), Venezia (6.109), Belluno (1.510) e Rovigo (1.099).