Il raduno Scout a Verona
(di Mao Valpiana) La Route Nazionale Scout a Verona, è una boccata d’aria pura. Per l’occasione ho rispolverato il mio fazzolettone di squadriglia, per partecipare attivamente sia a “Sguardi” che a “Tracce”, sintesi tra scoutismo e nonviolenza.
L’Agesci e il Movimento Nonviolento fanno parte, insieme, della Rete italiana Pace e Disarmo e quotidianamente lavorano per rendere migliore questa nostra società, con l’educazione e il servizio volontario.
Avevo 8 anni e stavo per diventare Lupetto quando lessi un opuscoletto, tanti disegni poche parole, con la biografia di Baden Powell, raffigurato con un grande cappello da esploratore, mentre insegnava ai suoi scout a seguire le tracce, a osservare e a interpretare gli indizi lasciati sul terreno, a vedere senza essere visti, ad affrontare la vita nelle foreste.
Baden-Powell, BP come lo chiamavamo nel branco, era il nostro fondatore e dovevamo conoscerlo bene: la sua allegria, la sua bontà d’animo, la sua capacità di mettere chiunque a suo agio. BP aveva una profonda religiosità e un sentito amore per la natura perché in essa trovava l’opera di Dio. Iniziai a ricopiare le frasi di BP su un quadernetto:
“Dio ci ha messo in questo mondo meraviglioso per essere felici”
“il vero modo di essere felici consiste nel dare la felicità agli altri”.
“Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato”.
Quando dalla fanciullezza passai all’adolescenza, alla figura di BP si affiancò quella di Gandhi, grazie alla lettura dei suoi “Pensieri”, con parole chiave per me già molto familiari, che mi parlavano la stessa lingua scout: Religione, Verità, Amore, Povertà, Sacrificio, Coraggio.
Tutti i valori, le promesse, le leggi imparate dai lupetti riemergevano sotto una nuova luce, più completa, più adulta, più convincente. Ma ogni volta che cercavo di comprendere Gandhi, di interiorizzare una sua idea, un suo esempio, mi ritrovavo inevitabilmente a riattingere al grande patrimonio scout.
Gandhi mi parlava di autocontrollo e di disponibilità al sacrificio, e a me tornava alla mente la promessa da lupetto imparata a memoria:
Prometto,
con l’aiuto e l’esempio di Gesù,
di fare del mio meglio nel migliorare me stesso,
nell’aiutare gli altri,
nell’osservare la legge del Branco.
Gandhi mi spiegava che Dio è Verità e che la Verità è Dio, e a me veniva in mente
Il Lupetto pensa prima agli altri;
Il Lupetto dice sempre la verità;
Quando ho scoperto il Satyagraha (la forza della verità), e la disciplina che Gandhi chiedeva ai seguaci del suo movimento, è stato inevitabile recitare mentalmente la legge scout:
Lo Scout è leale
Lo Scout è cortese e cavalleresco
Lo Scout è puro di pensieri, di parole, di azioni
La sintesi completa fra Baden Powel a Gandhi è arrivata per me con il Movimento Nonviolento.
Sono passati più di cinquant’anni e ancora nei momenti di crisi, di disillusione, di sfiducia, per ricaricarmi torno sempre alle fonti giovanili, a quei due maestri-eroi così diversi e così uguali.