(di Gianluca Ruffino) Continua la preparazione di Rana Verona in vista della prossima stagione di Superlega. Dopo la finale 5° posto persa lo scorso anno, gli scaligeri stanno lavorando per compiere lo step decisivo per sognare in grande. 

Tra obiettivi e voglia di vincere, il centrale Aidan Zingel, alla sua decima stagione in maglia gialloblù, ha parlato delle aspettative della squadra veronese, facendo il punto sul livello dell’organico e rivelando i propri sogni per il campionato che sta per partire.   

Zingel

Le parole di Aidan Zingel 

L’ultima immagine della scorsa stagione è quella sconfitta contro la Lube che ha fatto sfumare il sogno quinto posto. Con quale spirito partite quest’anno?

Speriamo di partire con lo spirito del finale della scorsa stagione. È stata un’annata con tanti alti e bassi, purtroppo finita con una sconfitta. Quest’anno partiremo con l’obiettivo di trovare una continuità di rendimento, con un gruppo che negli anni si è sempre più unito. 

Come sta andando la preparazione?

Come tutte le preparazioni è piuttosto tosta. Ogni giocatore arriva con una forma diversa, tra chi magari è stato impegnato con la propria nazionale e chi ha avuto il tempo di riposare. Siamo stati in ritiro a Folgaria e proveremo a farci trovare pronti già dalla prima partita.

Non giocare le coppe internazionali può essere un vantaggio per voi?

Ha aspetti positivi e altri negativi. Sicuramente non affrontare trasferte europee dà la possibilità di recuperare durante la settimana e di concentrarsi sul campionato. Allo stesso momento però giocare queste coppe, specialmente nei periodi difficili della stagione, ti permette di staccare, ponendosi altri obiettivi oltre alla Regular Season.

Dal mercato sono arrivati quattro innesti importanti, ma avete perso giocatori come Mosca e Amin. Come valuti l’organico quest’anno?

Nel reparto centrale siamo rimasti abbastanza equilibrati. Lo scorso anno eravamo in cinque, un numero inusuale per questo ruolo, mentre quest’anno saremo in quattro. Mi dispiace per Mosca, che ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi per l’infortunio alla spalla. Amin la scorsa stagione ha fatto cose straordinarie, da vero campione, perché non è facile avere il suo impatto alla prima esperienza in un campionato come la Superlega. Ma la squadra rimane molto forte. Keita ha totalmente recuperato dopo l’intervento alla spalla, perciò potrà dare un contributo ancora più importante. 

Si tratta della tua decima stagione in maglia gialloblù. Nessuno conosce meglio di te l’ambiente veronese. Cosa è cambiato rispetto a quel lontano 2010?

Dovrò ricordarmi la situazione di 14 anni fa (ride). Ciò che è cambiato è l’interesse e la passione del pubblico di Verona per questo sport. Se prima ci scambiavano per giocatori di basket per via della nostra altezza, oggi in tanti si riconoscono e ci fanno sentire il loro calore. Probabilmente c’è una cultura sportiva diversa rispetto a quando sono arrivato.

Quali sono gli stimoli per un giocatore con la tua esperienza nel giocare con una rosa giovane e forte come quella del Verona?

A livello personale voglio vincere qualcosa e spero di farlo con Verona. Sai quanto sono legato a questa città dopo i tanti anni passati qui. Ai giovani ho tanto da insegnare a livello di esperienza, ma anche tanto da imparare da loro.

Hai guardato le Olimpiadi? Chi è stato il giocatore che ti ha impressionato di più?

A dire la verità non ho avuto tanto tempo per guardarle, essendo in ritiro. Tra allenamenti e stanchezza non riuscivo a seguirle. Mi ha stupito la Francia, che ha iniziato male ma che ha espresso un gioco di altissimo livello quando contava. Se devo farti un nome, Clevenot ha fatto un’Olimpiade straordinaria.

Dopo anni di rodaggio e di risultati convincenti, questo può essere l’anno di Verona?

Ogni anno speriamo sia l’anno giusto. Ormai ho un’età per cui ogni stagione potrebbe essere l’ultima, quindi l’affronto dando tutto per riuscire a vincere. È questo l’unico atteggiamento possibile per riuscire a centrare l’obiettivo.

Credits: VeronaVolley/Benvenuti