Il Veneto risponde alla mancanza di medici e infermieri con un Piano di contrasto e un progetto di legge per incentivare le professioni in aree disagiate e portando a 150 milioni di euro nel triennio 2024-26 i fondi a sostegno del personale in modo da rendere il Veneto più attrattivo sul fronte della sanità.

Il piano veneto

In Italia mancano 50.000 medici di cui 3.500 solo in Veneto. Dal 2019 la Regione ha assunto 3.900 professionisti. Ma non basta, perché si prevede che nei prossimi 10 anni vadano in pensione 10.981 infermieri del sistema Sanitario Regionale, esattamente la metà di tutta la forza lavoro. L’età media di chi di loro cessa l’attività lavorativa è di 61 anni (dato 2023).

Veneto. Piano di contrasto a mancanza di medici e infermieri

Ed anche per i medici è previsto un grande numero di pensionamenti. Ma ad aggravare la situazione ci sono anche le dimissioni inattese, cioè le uscite anticipate dal sistema sanitario pubblico prima. 

Nel 2023 il 54% delle cessazioni del rapporto di lavoro degli infermieri è stato di dimissioni inattese. Per i medici ancora di più: il 67%

Il tutto in un contesto di aumento di richiesta di prestazioni dovuto all’invecchiamento della popolazione.

A questa criticità s’aggiunge un calo dell’attrattività dei corsi di laurea del corso di laurea in infermieristica.

Il Piano regionale prevede la costituzione di una Cabina di regia sulla carenza di personale nel SSR, coordinata dall’Assessore alla Sanità; investimenti sulla forza lavoro esistente, sul benessere del personale finalizzati a ridurre l’ assenteismo. Sono previsti anche degli incentivi economici per chi si iscrive ai corsi di laurea in Infermieristica.