Nasce il Comitato Verona per il Traforo. Ieri alla Birreria Pedavena di San Martino Buon Albergo si sono riuniti i sindaci di Sant’Ambrogio, Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane, Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Velo, Roverè, Cerro, Grezzana, San Martino Buon Albergo e Mezzane e i Consiglieri Regionali Enrico Corsi, Alberto Bozza, Stefano Valdegamberi, Marco Andreoli e Thomas Piccinini. E, presenti anche diversi imprenditori e amministratori locali, hanno deciso di dar vita al Comitato Verona per il Traforo.
Dall’incontro è emersa la necessità di realizzare nuove infrastrutture per supportare lo sviluppo economico migliorando la mobilità e riducendo il traffico nei comuni attorno a Verona.Di qui la necessità di completare un anello viabilistico attorno alla città, con un passante a nord che colleghi la Valpantena e la Valpolicella fino al casello di Verona Nord, passando per il nodo della Valpolicella a nord di Parona. Questa arteria avrebbe la capacità di decongestionare il traffico nei quartieri di Veronetta, Teatro Romano, via Mameli e via Ca’ di Cozzi
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La realizzazione permetterebbe di risolvere la situazione critica del traffico e dell’inquinamento in queste aree e di alleggerire il carico su molte altre arterie. La presenza degli ospedali di Borgo Trento e di Negrar rende ancor più urgente la necessità di una viabilità più efficiente, in grado di servire anche i comuni est e sud della provincia.
Un ulteriore aggravio del traffico è atteso con la realizzazione del tracciato del filobus, che ridurrà da quattro a due le corsie per le auto su via Mameli e via Ca’ di Cozzi, riservando la parte centrale per il trasporto pubblico. Senza un’alternativa viaria, ciò rischia di rendere insostenibile la situazione viabilistica di questi quartieri.
È stata menzionata anche la difficile situazione delle Torricelle, polmone verde della città, che rischia di peggiorare senza interventi adeguati, e il pericolo rappresentato dalla strettoia davanti al Teatro Romano, con la possibilità di un cedimento strutturale dovuto alla sua posizione a sbalzo sul fiume Adige.
Inoltre, è stato evidenziato che l’attuale viabilità costringe molti mezzi, sia pesanti che leggeri, a percorrere un tragitto allungato di circa 25 km per raggiungere le aree est/ovest della città, con tempi di percorrenza che potrebbero essere ridotti da 30 a meno di 10 minuti grazie al traforo a nord. Si stima che i cittadini veronesi impieghino fino a 40 minuti per attraversare il tratto nord della città durante le ore di punta, contribuendo così a un aumento significativo dell’inquinamento e dei costi.
Per affrontare i costi di realizzazione è stato proposto di valutare la realizzazione a stralci per la costruzione del primo tratto del traforo, con una canna lunga circa 2 km e altri 2 km in trincea fino al parcheggio del futuro filobus a Ca’ di Cozzi.
Durante il dibattito è emerso il disappunto nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Verona per aver dirottato i 54 milioni di euro disponibili per l’opera, destinandoli invece alla realizzazione della Gronda a sud, strada extra urbana. Questa decisione è stata presa senza un adeguato coinvolgimento del Consiglio Comunale, delle associazioni cittadine e delle istituzioni pubbliche.
A breve la costituzione formale del Comitato
Nelle prossime settimane il Comitato Verona per il Traforo si costituirà formalmente, inizierà la raccolta delle adesioni tra amministratori, imprenditori e cittadini e si impegnerà a sensibilizzare le istituzioni e a promuovere il progetto che si potrà realizzare solo se il Comune di Verona si renderà consapevole della sua necessità. I presenti hanno anche rilevato che non ha mai partecipato agli incontri organizzati, nonostante i numerosi inviti, anche a seguito di richieste formali da parte di Consiglieri regionali.
Il Comitato si attiverà per promuovere azioni concrete volte a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni a cominciare dal Ministero delle Infrastrutture.