La ZTL sarà chiusa completamente. Non ci sarà nessuna proroga. La decisione dell’amministrazione comunale sarà operativa già ad ottobre. Non si sa ancora il giorno preciso in cui scatterà la delibera che ne vieta l’accesso ai non residenti e a chi non ha il permesso, ma ormai la chiusura è cosa certa.
Unico ‘contentino’ che il comune lascia ai veronesi è la possibilità di avere 4 volte al mese dei permessi temporanei d’accesso. Che però bisognerà chiedere preventivamente. Cosa abbastanza indaginosa e poco praticabile.
Le reazioni non si sono fatte attendere.
Le reazioni alla chiusura della ZTL
La Lega, con un comunicato del capogruppo in consiglio comunale Nicolò Zavarise, del senatore Tosato e dell’ex assessore Luca Zanotto passa subito all’attacco della giunta Tommasi.
“Ancora una volta i cittadini veronesi devono subire un provvedimento calato dall’alto senza la minima condivisione, che porterà non si sa quale vantaggio e sicuri disagi.
Ci chiediamo – dicono i leghisti- che senso abbia chiudere le già ridotte fasce orarie di transito in ZTL, utili per tutti quei servizi necessari ai bisogni quotidiani di chi non ha il permesso di transito: in particolare come raggiungere i propri parenti, in molti casi anziani, il portargli la spesa, le piccole manutenzioni casalinghe e le attività commerciali diventeranno di fatto irraggiunbili dalle auto prive di permesso”.
“Gli interventi per l’incremento degli hub intorno alla cintura della ZTL attuati da questa giunta sono pari a zero, così come l’incremento dei parcheggi scambiatori o dei bus navetta per il trasporto pubblico”.
“Senza contare che uno dei principali problemi del centro storico sono i centinaia di furgoni che transitano ogni giorno per scaricare le merci. Problema di difficile soluzione e incluso anch’esso nelle strategie del PUMS, ma astutamente schivato dall’amministrazione che preferisce rimanere inerte di fronte agli aspetti maggiormente difficoltosi”.
“In aggiunta,- conclude la Lega- questo provvedimento arriva in un momento storico in cui la città è già ampiamente soffocata dai cantieri per il filobus. Usando il buon senso, meglio sarebbe stato attendere la realizzazione di quest’opera per permettere un migliore utilizzo del trasporto pubblico, invece che inibire l’utilizzo delle auto private sulla scorta di una guerra all’automobile iniziata da questa amministrazione fin dal suo insediamento”.
Contrario alla chiusura totale anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Mariotti che oltre a sottolineare le medesime criticità osservate dai colleghi leghisti pone anche il tema che la chiusura definitiva della ZTL produrrà ulteriori difficoltà agli operatori economici del centro storico. “Già ci sono parecchi negozi che sono stati chiusi per cessata attività. Basta fare un giro per le vie del centro per rendersene conto. Andrà a finire che ne chiuderanno ancora. E questo non va bene perché contribuisce alla sua desertificazione ed anche ad un problema di sicurezza”.
C’è poi un altro problema previsto da Mariotti. L’effetto negativo che la chiusura totale avrà sui quartieri limitrofi. “La gente, non potendo più usufruire delle 2 ‘finestre’ parcheggerà la macchina nelle vie subito al di là dei ponti o in quelle strade ancora accessibili e questo causerà ulteriori difficoltà agli abitanti di quei quartieri che già patiscono il problema dello sosta”.
Favorevole alla chiusura è invece Giorgio Massignan, coordinatore dell’Osservatorio Territoriale Verona Polis.
“La storia di Verona – ricorda l’urbanista- testimonia come le chiusure di alcune vie siano state duramente contrastate dai commercianti che, solo qualche tempo dopo, dichiaravano la loro approvazione. Eppure, la convinzione che regolamentare e limitare il traffico privato nelle zone centrali e storiche della nostra città possa danneggiare il loro volume d’affari è ancora molto forte.
Che sia un’opinione sbagliata lo dimostra il fatto che le vie che attraggono maggiormente i potenziali clienti sono proprio quelle pedonalizzate: via Mazzini, via Cappello, Corso Portoni Borsari, via Roma ed in parte via Stella.
Nel secondo dopoguerra, l’assessore comunale che pedonalizzò via Cappello subì critiche durissime e minacce pesanti da alcuni commercianti della zona che, in seguito, quando capirono quanto ci avevano guadagnato, si ricredettero. E così è stato per ogni proposta innovativa sulla mobilità”.
“Un centro storico interamente pedonalizzato, con parcheggi per i residenti nelle zone limitrofe e scambiatori all’esterno, con un efficiente servizio di trasporto pubblico e di mobilità dolce, sarà più appetibile e vivibile”.
“Ma,- precisa Massignan- se questo giusto provvedimento non sarà accompagnato da altri che facilitino e permettano alle categorie in grado di muoversi solo in automobile o accompagnati e a coloro che li assistono, l’accesso alle zone storiche, il centro rischierà di essere frequentato soprattutto dagli utenti degli hotel che, molto probabilmente, avranno dei permessi temporanei per i loro clienti”.
E domanda : “l’attuale sistema del filobus, voluto dall’ex sindaco Flavio Tosi e dall’ex assessore Enrico Corsi, sarà in grado di rispondere in modo adeguato a queste esigenze? Personalmente nutro molti dubbi”.