Fondazione Cariverona apre le porte della propria sede a Palazzo Pellegrini nel centro storico di Verona ad un nuovo percorso espositivo, a cura di Urbs Picta, che prende il nome e dà il via ad un progetto annuale, Panta Rei, dedicato alla tematica delle acque urbane indagata nella relazione tra la città scaligera e l’Adige. Il progetto rimarrà allestito fino a tutto agosto 2025 con ingresso libero.

Bernardo Bellotto Veduta di Verona con Castelvecchio e il ponte Scaligero da monte dellAdige 1745ca


L’allestimento a Palazzo Pellegrini propone un’accurata selezione di venti opere della collezione di Fondazione Cariverona che, da inizio Settecento alla metà del Novecento, raccontano le trasformazioni della città veneta intorno alla sua arteria fluviale: dai primi insediamenti in epoca preromana allo sfruttamento del fiume come via d’acqua, dall’innalzamento degli argini alle attuali problematiche. La storia di Verona è profondamente intrecciata a quella del suo fiume e le trasformazioni urbanistiche avvenute nei secoli non raccontano solo un cambiamento nella struttura della città, ma anche il mutare di attività, professioni e identità nei quartieri attraversati dall’Adige e, di conseguenza, un’evoluzione della città nel suo complesso. L’arte ha registrato questi cambiamenti e la collezione di Fondazione Cariverona si presenta come testimone di questa trasformazione.

Augusto Manzini Mattino dinverno 1930 1931


Fulcro del percorso espositivo il ritorno della Donna che nuota sott’acqua di Arturo Martini, capolavoro della scultura italiana del Novecento, scultura in marmo di Carrara che l’artista realizzò tra il 1941 e il 1942, fra i pezzi di maggiore pregio della collezione della Fondazione. La scultura raffigura una figura femminile dalle forme classiche e priva della testa, a simboleggiare l’essenza stessa del movimento e della forma, amplificando così l’energia plastica dell’opera e, allo stesso tempo, richiamando la condizione mutila delle sculture classiche che conferiscono un carattere mitico e atemporale.

Arturo Martini Donna che nuota sott acqua 1941 1942ca
Donna che nuota sott’acqua di Arturo Martini


Oltre all’opera di Martini sarà possibile ammirare alcune pregevoli vedute, come Veduta di Verona con Castelvecchio e il ponte scaligero da monte dell’Adige (1745 circa) di Bernardo Bellotto, che presenta una prospettiva maestosa del fiume e delle sue strutture difensive, oppure Veduta di Verona con l’Adige e la chiesa di San Giorgio in Braida (1720 circa) di Gaspar van Wittel, che offre uno spaccato più tranquillo e contemplativo, enfatizzando l’armonia tra l’elemento naturale e l’architettura religiosa, oltre a particolari che richiamano l’operosità del commercio e dell’industria veronesi. E ancora, Carlo Ferrari con Ponte Nuovo a Verona (1850-1860 circa) e Rubens Santoro con Canale dell’Acqua Morta a Verona (1890 circa), documentano il cambiamento dell’Adige in un contesto urbano in crescita e nel pieno fermento dell’industrializzazione, mentre artisti come Bartolomeo Bezzi con Case sull’Adige a Verona (1914) e Angelo Dall’Oca Bianca con Il Teatro Romano di Verona (1914-1942) registrano le trasformazioni più moderne e riflettono su come il fiume e i suoi dintorni siano diventati parte integrante del patrimonio culturale e storico della città.

Angelo Zamboni Sole dinverno 1934ca


Infine, le opere di Augusto Manzini, che con Mattino d’inverno (1930-1931) accoglie il visitatore all’ingresso del percorso espositivo, Angelo Zamboni con Sole d’inverno (1934 circa) ed Ebe Poli con La chiesa di San Giorgio in Braida di Verona (1949) offrono una sintesi delle ultime trasformazioni artistiche e urbane di Verona, catturandone l’essenza non solo all’interno del paesaggio urbano ma anche in campagna.

Carlo Ferrari Ponte Nuovo a Verona 1850 1860ca


La mostra Panta Rei è aperta al pubblico con ingresso libero e gratuito nei seguenti week-end: 21 e 22 settembre, 28 e 29 settembre, 5 e 6 ottobre, 12 e 13 ottobre, 19 e 20 ottobre 2024 dalle ore 10.00 alle 17.00.

Visite guidate gratuite alle ore 11.00 e alle 15.00 nei week-end di apertura accompagneranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario percorso.

Infine, dal 23 settembre 2024 al 30 agosto 2025 la mostra è visitabile da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 con ingresso gratuito solo su prenotazione per gruppi e scuole scrivendo a corsi@urbspicta.org