ZTL. Cosa cambia dal 28 ottobre. Vengono chiuse le finestre d’accesso della mattina e del pomeriggio. 

Però chi non ha il permesso, potrà entrare in Ztl 4 volte al mese. Dovrò chiedere l’autorizzazione attraverso la piattaforma telematica Citypass o sul’apposita app, registrando la targa entro 24 ore precedenti la data del transito. 

Gli accessi su prenotazione sono consentiti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 (con uscita obbligatoria alle 18), dalle ore 20 alle ore 23 (con uscita obbligatoria entro le ore 24); il sabato, la domenica e festivi dalle 10 alle 13.30 (con uscita obbligatoria entro le ore 13.30). 

I permessi attivi  sono 4500 per i residenti e 15 mila per le categorie e lavoratori. Nulla cambia per motocicli e ciclomotori, né per i mezzi di carico/scarico, per i possessori di pass disabili o per chi effettua servizi domiciliari agli anziani.

ZTL. Cosa cambia dal 28 ottobre

Può entrare chi porta i bambini a scuola o all’asilo dalle 7.00 alle 9.30 (con uscita obbligatoria dalla Ztl entro le ore 9.30) e dalle 12 alle 18 (con uscita obbligatoria entro le ore 18).

Nel 2023 sono stati 100 mila i permessi rilasciati per i clienti degli hotel e delle locazioni turistiche.

Dal 28 ottobre potranno essere inseriti nella white list le targhe dei clienti degli alberghi del centro storico e delle strutture complementari che tra i servizi possono fornire anche il parcheggio. 

Invece per le locazioni turistiche chi vi alloggerà temporaneamente dovrà richiedere il permesso di sosta direttamente agli uffici di Amt3.

ZTL. Cosa cambia dal 28 ottobre

Vengono inoltre completamente pedonalizzate piazza Erbe, via Pellicciai, via Cairoli, Corso Santa Anastasia, Corso Porta Borsari, Corte Sgarzerie. Potranno accedervi solo bici, veicoli dei residenti e dimoranti, titolari di garage o posti auto, veicoli per carico-scarico merci dalle ore 6 alle ore 10.30, clienti delle attività ricettive alberghiere. All’imbocco di via Cairoli, di Corso Porta Borsari e di vicolo S, Silvestro verranno installate le telecamere. 

In via 4 Novembre e in piazza Vittorio Veneto, in via Valverde, in via XX Settembre i residenti e dimoranti potranno parcheggiare gratuitamente e senza limiti di orario in tutte le vie del rispettivo comparto.

Cosa significa la chiusura della ZTL

Al di là delle critiche che vengono sollevate ogni volta che un’amministrazione adotta qualche provvedimento ‘impopolare’, che va in qualche modo a limitare la libertà di movimento dei cittadini, bisogna dire che, per esempio, piazza Erbe, via Pellicciai, via Cairoli, Corso Santa Anastasia, Corso Porta Borsari, Corte Sgarzerie di fatto erano già pedonalizzate. Quindi cambia poco.

ZTL. Cosa cambia dal 28 ottobre

Diverso invece il discorso per le ‘finestre’. Apprezzabile la buona volontà dell’amministrazione di bilanciare la chiusura totale con la possibilità di chiedere 4 permessi d’accesso al mese. Ma, a parte la pratica del Citypass e della app che non tutti sono in grado di eseguire, il fatto di doverli chiedere 24 ore prima implica una programmazione dell’accesso che, nell’ambito dei movimenti quotidiani della gente, non è praticabile. Andare in centro non è un viaggio che si programma, ma una scelta che si fa di volta in volta a seconda delle necessità e degli impegni sociali.

In ogni caso tutte le motivazioni addotte dall’amministrazione sono ragionevoli e sarebbero accettabili senza alcuna polemica se supportate da una politica della mobilità urbana che manca e che tenga conto delle necessità reali dei veronesi. Manca un sistema di trasporto pubblico che possa essere realmente utilizzato dalla gente. Il filobus prossimo venturo (?!) Si calcola che assorbirà solo il 5,4% del traffico. Quota che sarà ampiamente vanificata dagli spazi che la filovia porterà via alla mobilità privata. 

Di conseguenza i veronesi saranno portati a frequentare il centro storico sempre meno, sostituendone la frequentazione con quella dei quartieri limitrofi, come Borgo Trento, S.Zeno, Valverde. Lasciando così il cuore della città più libero alla fruizione dei turisti. Ma Verona è dei veronesi.