(di Domenico Benedetti Valentini) La Camera dei Deputati, votando l’art.18 del “Decreto sicurezza”, ha finalmente dato una stretta sulla “cannabis”, vietando vendita, lavorazione e distribuzione delle infiorescenze di canapa, comprese quelle essiccate, triturate e suoi derivati: come olii, resine ed estratti.

L’opposizione di sinistra è insorta con furore, in difesa di tutta la fiorente “economia” sviluppatasi su tale sostanza: “La cannabis con basso contenuto di Thc ha effetti psicotropi pari a quelli del basilico! E’ più drogante la noce moscata!” afferma la deputata Roberta Scarpa del PD. E Gianmauro Dell’Olio del M5S lancia l’allarme: “State facendo saltare una intera filiera!”. L’immancabile Bonelli dei RossoVerdi denuncia la contraddizione con il TAR che aveva espunto la Cannabis Light dalla lista delle sostanze stupefacenti! Perfino la Coldiretti (!) esprime preoccupazione per le molte aziende impegnate, specialmente di “giovani imprenditori agricoli”…

I difensori della cannabis

Ma in che Paese stiamo vivendo ormai?! Per una misura che, a fatica, cerca di contrastare la devastazione psicofisica delle persone e alzare la soglia di garanzia per i nostri giovani e adolescenti contro l’avviamento al tragico tunnel delle droghe, interi settori politici e non pochi economici si levano indignati e chiedono che al Senato sia……corretto l’errore! Non abbiamo parole. Forse allora insorgeranno anche a difesa di tutta la “filiera” economica della prostituzione? Importazione e “formazione” del “personale”, trasporti pendolari ai “luoghi di lavoro”, organizzazione degli sfruttatori e taglieggiatori e relativi “investimenti” dei profitti, vendita dei “prodotti” connessi…..è un’altra filiera sconfinata: perché non legittimare a pieno titolo e non cancellare ogni residua restrizione “illiberale” contro quest’altra “economia” senza la quale andrebbero in miseria e senza occupazione migliaia di soggetti e loro indotto?! 

Fuori da ogni amara ironia, come società italiana siamo messi davvero male se su un argomento del genere si sviluppa un così indecente dibattito. Che disgustosa ipocrisia quella di quanti, dopo aver sostenuto simili “filiere”, denunciano aberrazioni, violenze e tristissime conclusioni delle vicende di droga o si presentano a piangere ai funerali di chi vi perde la vita!