(di Bulldog) Ci sono voluti ottant’anni, ma finalmente la sinistra omaggia anche i militari italiani – appartenenti al Regio Esercito – che dopo l’8 settembre 1943 mantennero fede al loro giuramento di soldati e non collaborarono, anzi combatterono l’esercito occupante tedesco. In tutto questo lasso di tempo si è fatto finta di non vedere il ruolo svolto dal Regio Esercito nel biennio 1944-1945 nella liberazione di moltissime città italiane (compresa la comunistissima Bologna). Così come ci si è dimenticati dei 600mila internati militari italiani in Germania che si rifiutarono di collaborare coi tedeschi subendo per questo un trattamento disumano.

Conferma ne è, l’ultima polemica dell’Anpi sul calendario dell’Esercito 2024 che ricorda i militari decorati per il loro impegno nel secondo conflitto mondiale prima e dopo l’8 settembre. Una narrazione contestata perchè contraria a quella della “morte della Patria” tanto utile a sinistra come a destra per giustificare da un lato la retorica della “vittoria rossa” mutilata e dall’altro la fragilità delle origini della Repubblica…comunque sia, oggi finalmente la giunta “dem” di Verona ha deciso di ricordare Giovanni Fincato, militare di carriera, pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, già in servizio come avvocato nel Tribunale militare di Verona, comandante di battaglione alpino in Provenza, e comandante per il Comitato di Liberazione Nazionale della piazza di Verona, assassinato dopo un mese di prigionia, al termine di sedici ore ininterrotte di torture svoltesi nella sede della Guardia Nazionale Repubblicana. Il suo corpo gettato in Adige dai tedeschi non venne mai recuperato.

Un militare tutto d’un pezzo, MOVM alla memoria, così come Giovanni Duca, altra MOVM alla memoria, cui è intitolata la caserma di Montorio e tutto d’un pezzo come il colonnello Eugenio Spiazzi che contestò ai tedeschi il compound della Passalacqua-Santa Marta. Ma siccome Eugenio era il padre di Amos questo fatto d’arme – uno dei pochi di corretta esecuzione dei chiari ordini espressi nel proclama Badoglio alle forze armate del Regno (“…Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza….) -, la difesa della Cittadella scaligera venne nascosta ancora di più proprio perchè non doveva essere nemmeno “immaginabile” una resistenza nazionale non comunista.

Parlare del Regio Esercito, di quanto concretamente aveva fatto da Porta San Paolo, a Montelungo all’Operazione Herring, l’ultimo avio-lancio della Seconda Guerra Mondiale, col tributo di 87mila caduti (quanto la Campagna di Russia praticamente), avrebbe ovviamente svuotato la retorica del 25 aprile.

Chi volesse omaggiare il ricordo del tenente colonnello Giovanni Fincato e degli altri militari italiani caduti può farlo domenica, 6 ottobre: l’appuntamento è alle 10,30 in piazza Martiri della Libertà dove questo eroe italiano fu trucidato