Vent’anni per la ricerca medica: sono stati celebrati oggi i 20 anni del nuovo Lurm, Laboratorio di ricerca medica dell’università di Verona. Nato nel 1969 con il Policlinico Rossi per rispondere alle esigenze di laboratorio delle Cliniche ospedaliere, dal 2004 è Centro di ateneo per la ricerca scientifica e la diagnostica avanzata in campo biomedico. L’obiettivo delle circa 170 figure professionali che ruotano attorno al Lurm è quello di creare uno spazio laboratoriale in cui ricerca di base e applicazioni cliniche possano tradursi in idee e attività, in una prospettiva traslazionale capace di portare i risultati della ricerca dal laboratorio al letto del paziente e alla comunità.
L’evento si è tenuto nella sede universitaria di Cà Vignal ed è stato aperto dai saluti istituzionali del direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Callisto Marco Bravi, dalla direttrice del Lurm Maria Teresa Scupoli e dal direttore scientifico dell’Aoui Alessandro Mazzucco.
“La storia del Lurm – secondo il magnifico rettore Pier FrancescoNocini – è una storia di successo della nostra Università e di tutte le persone che hanno creduto in questo progetto e lavorato con impegno e passione in questi anni, a partire dalla direttrice Maria Teresa Scupoli. È anche una storia di sinergia e collaborazione tra il nostro Ateneo, l’Azienda ospedaliera universitaria integrata e la Fondazione Cariverona, che sostiene la ricerca, la formazione e l’innovazione della nostra Università, con ricadute di cui può beneficiare l’intera comunità territoriale”.
“Il centro oggi – ha spiegato la direttrice Scupoli – è uno spazio fertile per la nascita di sinergie e collaborazioni scientifiche e per lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca traslazionale. Grazie a una gestione comune di spazi, sicurezza, tecnologie abbiamo ottimizzato le risorse destinate alla ricerca. Riunire in spazi contigui ricercatori che seguono linee diverse di ricerca porta a quegli scambi e a quelle reciproche contaminazioni di idee di cui la ricerca si nutre. Inoltre, la sinergia con l’Azienda ospedaliera ha permesso di tradurre molte delle ricerche svolte nel laboratorio in attività cliniche che portano al miglioramento della salute e della cura delle persone”.
“Il Lurm – ha affermato Bravi – rappresenta una grande opportunità per la nostra Azienda ed è la miglior esemplificazione concreta di cosa significa l’integrazione con l’università. Le ricerche dei docenti universitari vengono perfezionate nel laboratorio e poi applicate nella pratica clinica. Questo permette di innalzare il livello della nostra assistenza sanitaria che, quindi, è sempre all’avanguardia con le moderne scoperte scientifiche. Ricordiamo infine che tutta l’attività diagnostica del Lurm è svolta dalle Unità operative Aoui, altro elemento di integrazione realizzata”.
Lurm, come funziona il laboratorio
Il Lurm supporta la ricerca dei dipartimenti di Area medica dell’ateneo fornendo spazi di laboratorio, tecnologie, risorse e la loro comune gestione. Afferiscono al Lurm i dipartimenti di Diagnostica e sanità pubblica, Ingegneria per la medicina di innovazione, Medicina, Neuroscienze, biomedicina e movimento e Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili. Contribuiscono al suo funzionamento l’Amministrazione universitaria, i Dipartimenti e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata.
Ha sede nell’ex Edificio sud del Policlinico e comprende 34 locali adibiti a laboratori su una superficie complessiva di 3000 metri quadrati disegnati e attrezzati per eseguire esperimenti di colture cellulari, biologia molecolare, proteomica e chimica analitica nel campo della ricerca scientifica biomedica. Oltre ai laboratori, nel Lurm sono presenti tre camere fredde, 88 congelatori, di cui 45 telecontrollati, una sala per la criopreservazione di cellule e tessuti, studi, uffici e una sala riunioni.
Il personale direttamente assegnato al Lurm comprende cinque dipendenti universitari: la direttrice, docente di Biologia applicata nel Dimi, dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, due tecnici di laboratorio, una responsabile amministrativa e una Segretaria.
Oltre al personale proprio del Lurm, nel centro lavorano 126 persone tra ricercatori, tecnici di laboratorio, assegnisti, borsisti, dottorandi di ricerca e personale amministrativo, assegnati ai dipartimenti afferenti e organizzati complessivamente in 26 gruppi di ricerca. A questi vanno aggiunti 32 docenti della Scuola di medicina che, pur non lavorando fisicamente nel centro, coordinano le attività dei gruppi di ricerca e circa 15 studenti in tesi ogni anno. Il personale complessivo è in prevalenza universitario a cui si aggiungono 20 tra dipendenti e borsisti dell’Aoui e due della Ulss 20. Complessivamente sono oltre 170 le persone che ruotano intorno al Lurm.
Lurm, le attività di ricerca
Le ricercatrici e i ricercatori che lavorano nel Lurm sono accomunati da interessi scientifici che riguardano non solo i meccanismi di base dei processi patogenetici ma anche le loro applicazioni cliniche.
In linea con ciò, molti risultati di queste ricerche hanno portato allo sviluppo di applicazioni diagnostiche per cui diversi gruppi, oltre alle attività di ricerca, svolgono nel Lurm attività diagnostica-assistenziale e di laboratorio nell’Aoui. L’attività di ricerca, condotta anche in collaborazione con istituzioni scientifiche in Italia e nel mondo, comprende diverse aree, fra cui le neuroscienze, la fisiopatologia vascolare, l’omeostasi del ferro, l’epigenomica e le interazioni gene-nutrienti, le malattie autoimmuni, l’eritropoiesi, le cellule staminali, l’oncologia, l’oncoematologia, le malattie fragilizzanti dello scheletro, la geriatria, la nefrologia, le malattie metaboliche, la chirurgia traslazionale, la tossicologia e igiene occupazionale. Il valore complessivo della ricerca svolta nel Lurm è attestato dal numero di pubblicazioni scientifiche censite in PubMed e dal loro Impact Factor: 320 pubblicazioni, con un Impact Factor complessivo di 2000 negli ultimi 5 anni, relative alle attività di ricerca svolte esclusivamente grazie al supporto del Centro.
L’attività di ricerca attrae finanziamenti da parte di enti nazionali e internazionali, fra i quali i principali sono: Ministero università e ricerca, Ministero della Salute, Unione Europea, Regione Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno Ancona, AIRC-Associazione italiana ricerca sul cancro, Telethon, National Institute of Health (NIH), USA; Gilead; GSK; Celgene; Roche; Novartis; Abiogen; Fondazione italiana linfomi. Negli ultimi 3 anni, l’ammontare dei finanziamenti ottenuti dai Dipartimenti grazie alla progettualità dei gruppi di ricerca nel Centro è stato di circa 4 milioni di euro a cui vanno sommati finanziamenti per circa 1 milione e 500 mila euro del Ministero della Salute, su fondi Pnrr, per progetti coordinati da gruppi di ricerca del Lurm con l’Aoui capofila.
Queste risorse, sebbene contabilizzate rispettivamente nei bilanci dei dipartimenti afferenti e dell’azienda ospedaliera, finanziano direttamente le attività di ricerca svolte nel Lurm.
Lurm, attività anche diagnostico-assistenziale
Diversi gruppi di ricerca svolgono anche attività diagnostico-assistenziale, spesso derivanti da ricerche condotte nel Centro poi sviluppate in esami diagnostici. Generalmente si tratta di esami di nicchia, che richiedono attività di laboratorio non esportabili a un laboratorio di analisi cliniche. I gruppi di ricerca coincidono, in questi casi, con Unità operative complesse, Uoc, dell’Azienda ospedaliera e alcuni di questi laboratori sono centri di riferimento regionali o europei. Questi comprendono: il centro regionale Malattie metaboliche neonatali, che esegue lo screening metabolico neonatale per il nord-est Italia; l’unità di Ematologia, che svolge la tipizzazione delle sottopopolazioni cellulari in pazienti ematologici; il servizio di Medicina del lavoro, che esegue analisi tossicologiche e di biomonitoraggio industriale; l’unità di Gastroenterologia, che svolge dosaggi di elastasi e calprotectina fecale; l’unità di Medicina generale a indirizzo immunoematologico ed emocoagulativo, che esegue il dosaggio dell’epcidina serica; l’unità di Medicina generale e malattie aterotrombotiche e degenerative, che esegue letture istomorfometriche in biopsie ossee.
Lurm, le tappe di questi primi vent’anni
L’Istituzione del Centro nel 2004 ha dato al Lurm una veste istituzionale e un regolamento. Tra le tappe fondamentali il passaggio nella nuova sede nel 2007 che ha messo a disposizione spazi e attrezzature di laboratorio moderne, permettendo così l’applicazione del sistema gestionale di sicurezza sul lavoro e garantendo un importante sviluppo di attività e di personale. Questo passaggio ha rappresentato, inoltre, un momento importante di coesione e di crescita del senso identitario del personale che lavora nel Lurm con ricadute positive sulle collaborazioni tra gruppi del Centro e sulla produttività scientifica. L’adeguamento strutturale, gli arredi e le apparecchiature scientifiche sono stati sostenuti da Univr, Aoui e Fondazione Cariverona. Nel 2019 l’ampliamento degli spazi, che sono passati da 2000 a 3000 metri quadrati, ha consentito di razionalizzare e ottimizzare l’uso delle risorse dedicate alla ricerca e ha permesso di accogliere nel Lurm il laboratorio di Neuropatologia. Anche in questo caso l’adeguamento strutturale, gli arredi e le apparecchiature scientifiche sono stati sostenuti da Ateneo, Azienda ospedaliera e Fondazione Cariverona.