Le Pmi venete pagano tasse per 7 milioni e mezzo di euro, 37 volte di più dei I giganti del web. E’ quanto denuncia la Cgia di Mestre che da anni svolge un grande lavoro per analizzare le situazioni economiche del nostro paese ed evidenziarne i difetti, le inefficienza, le ingiustizie. L’associazione, nata per rappresentare gli artigiani e impadroniti del del Nordest, in realtà interpreta il comune sentire di tutti i lavoratori autonomi vessati dal fisco e dalla burocrazia. Tra le storture del sistema fiscale che ha individuato ce n’è una che grida vendetta al cospetto dei cieli. Quella degli ingenti guadagni dei giganti del web è un’enormità che tutti conoscono, ma il fisco preferisce guardare alla Pmi. Più semplice.

Le Pmi pagano più delle multinazionali

Se le nostre piccole imprese pagano ogni anno 24,6 miliardi di tasse le 25 multinazionali del web presenti in Italia versano solo 206 milioni (dati Mediobanca). Le prime hanno un fatturato annuo 90 volte superiore a alle big tech. Ma pagano imposte 120 volte di più delle seconde.

Il metodo con cui le grandi multinazionali arrivano a pagare meno tasse è l’elusione fiscale.

Il trattamento fiscale “penalizza” i piccoli e “favorisce” i giganti. Sui nostri imprenditori grava un tax rate effettivo che sfiora il 50%, mentre per le big tech è al 36%

E sebbene da quest’anno entri in vigore la Global minimum tax (Gmt), secondo il dossier curato dal Servizio Bilancio dello Stato della Camera il gettito previsto dalla sola applicazione dell’aliquota del 15% sulle multinazionali sarà molto contenuto. 

Si stima che nel 2025 l’erario incasserà 381,3 milioni di euro, nel 2026 427,9 e nel 2027 raggiungerà i 432,5. Nel 2033, ultimo anno in cui nel documento si stimano le entrate, le stesse dovrebbero sfiorare i 500 milioni di euro.

Le Pmi venete pagano tasse 37 volte di più dei I giganti del web

Bisognerebbe, sostiene la Cgia, chiedere qualche sacrificio aggiuntivo a chi in questi ultimi anni ha registrato profitti straordinariamente elevati, ma ha versato poche tasse, ricorrendo a tecniche elusive che gli hanno consentito di spostare una parte degli utili nei paesi a fiscalità di vantaggio.

Non sono però solo i giganti stranieri del web a fare questo giochino. Anche alcuni grandi player italiani hanno trasferito la sede fiscale o quella legale all’estero. Molte nei Paesi Bassi perché lì c’è una legislazione societaria molto favorevole e un trattamento tributario generoso.