Aziende e professionisti, individui e famiglie: abbiamo tutti un tema importante ma che non prendiamo quasi mai in considerazione, come una Cenerentola che però prima o poi si rivela una principessa e rivendica il suo ruolo… e ci fa pagare la nostra distrazione. E quest’anno la stagione 24-25 di Open, il format nato e cresciuto sul palcoscenico di Vecomp Academy, sarà dedicata al brutto anatroccolo, portando in primo piano gli argomenti che è arrivato il momento di affrontare: “Quanto costa non occuparsi di…”
CULTURA D’IMPRESA, IL TEMA CHIAVE: LE PERSONE
Sono temi di cui non si parla in riunione ma in modo informale, al bar con i colleghi. E che spesso vengono fuori sotto forma di lamentele, magari sottolineando “va così, non cambierà mai”. Soggetti forse importanti, ma messi da parte per concentrarsi su altre cose sulle quali investire gran parte delle risorse. Il Covid ha modificato anche questo: la percezione del tempo, la salute, il benessere. Il resto, se non è urgentissimo, slitta.
Però queste amnesie diventano problemi veri, soprattutto nelle aziende inseguite dalle crisi e da scenari mai affrontati e in costante evoluzione. E quando ci si dedica a cose non immediate e forse poco “visibili”, il rischio è di rinunciare a quella parte di cultura che rende più sostenibili e resistenti alle intemperie le imprese, le professioni e il lavoro.
“Abbiamo visto nelle prime cinque stagioni che la cultura d’impresa apre la mente”, spiega il creatore del format Francesco Masini: “Ci siamo occupati di come affrontare la pandemia e ripartire, di come crescere con la visione e l’innovazione, di come ci si abitua a vivere dentro le emergenze, di come non cedere alle costanti urgenze alzando lo sguardo e riscoprendo pezzi di realtà che ci stanno sfuggendo. Adesso è arrivato il momento di pensare a quanto ci costa ignorare temi rilevanti solo perché crescono lentamente e non fanno abbastanza rumore”.
Lo stile di Open ribalta il modello classico del management aziendale, che si chiede “Sì, ma quanto ci costa farlo?”. La provocazione fa cadere la benda e il punto diventa “Sì, e invece quanto ci costa non farlo?” Gli ospiti della stagione 24-25 affronteranno argomenti scomodi, che escono dai cassetti solo nei ritagli di tempo e ricevono risorse limitate, quasi mai fornite con costanza. Riconoscere questa distrazione farà riflettere sul rischio e il costo di trascurare aspetti del business considerati minori, ma cruciali.
Insomma, un salto di paradigma che richiede decisione e dedizione e va reindirizzato alla parte più preziosa e potenzialmente più fragile di un’azienda: le persone. Per questo la prima serata, in programma lunedì 28 ottobre alle 18 nel Vecomp Theater di via Dominutti 2 a Verona, sarà dedicata a “Quanto costa non occuparsi di… Persone”. (a questo link i dettagli e una panoramica anche dei temi già trattati)
Protagonista sarà Stefano Zamagni (a questo link il suo ricchissimo curriculum), che si dedica da vent’anni a diffondere una cultura d’impresa attenta alla dimensione sociale dell’economia. Per il futuro, l’azienda deve investire energie e risorse e occuparsi delle persone e del contesto sociale. Zamagni insegna economia dal 1978 alla Johns Hopkins University, oltre che a Bologna, a Firenze e in numerosi master in Italia e all’estero. Per le abilità oratorie e la forza degli argomenti è un apprezzato conferenziere e un instancabile divulgatore dell’economia civile.
FUTURI, GEOPOLITICA, DATI: QUANTO COSTA “NON”
Dopo l’incontro di l’apertura rivolto alle Persone, il percorso di Open (in calendario da ottobre a marzo) ha in serbo cinque incontri che tratteranno temi di altrettanta rilevanza strategica per le imprese, fondamentali per la competitività e la sostenibilità ma spesso trascurate oppure mal gestite: la Reputazione, la Tecnologia, la Geopolitica, il Futuro e i Dati. Anche nel 24-25 l’ingresso alle serate di Open è gratuito: è sufficiente iscriversi.
Quest’anno poi alla Academy/Theater esordisce Vecomp and the City, un format inedito e liberamente ispirato alla fortunata serie televisiva americana lanciata a fine anni Novanta. La serie tv racconta la vita sentimentale di quattro amiche e tratta argomenti di interesse sociale, come lo status delle donne nella società e il loro ruolo nella famiglia. Ambientata a New York, fa emergere la Grande Mela come simbolo di movimento, cambiamento, sfide continue: e la città stessa è parte integrante della vita delle protagoniste.
Le persone vivono in una città dalla quale ricevono un nutrimento emotivo, intellettuale e culturale, e sono collegate all’ambiente in cui accadono. “Vecomp and the City vuole riproporre quest’atmosfera di scambio: racconteremo con gli ospiti storie di personaggi e sport, spettacolo, avventure, musica. Questo ispira le persone, che poi restituiscono alla città: per noi è Verona, ma non solo. Diremo qualcosa di nuovo”, conclude Masini, “traendone beneficio nel nostro desiderio di crescere: intellettualmente e culturalmente, ed essendo un’azienda anche economicamente. E se vale per noi può valere per tutti!”
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Vecomp Spa SB è un’azienda informatica veronese specializzata dal 1981 nelle soluzioni software gestionali e infrastrutture ICT Cloud per professionisti e imprese. Con Vecomp Academy ha creato un concept per la formazione interna, che ha poi sviluppato alcuni format dedicati a imprenditori, professionisti e manager per divulgare una cultura d’impresa basata sulla conoscenza della realtà a tutto tondo, uno strumento per crescere come persone e professionisti.
Anche grazie a queste iniziative, nel 2022 Vecomp SpA si è evoluta in Società Benefit, affiancando a obiettivi di profitto anche alcuni obiettivi non profit. Nel 2023 ha aperto a Bolzano una seconda sede e avviato alcune acquisizioni per ampliare l’offerta di prodotti e servizi informatici, sviluppando così il fatturato oltre i 7 milioni con circa 70 collaboratori.