I metalmeccanici veronesi mettono nel mirino il basso livello dei salari nell’industria italiana dove generalmente non si premia a sufficienza la collaborazione dei lavoratori ai successi aziendali e dove sempre più ampio è il divario reddituale fra top management e operai in linea di produzione. Il tema sarà il filo conduttore dell’ Assemblea generale della Fiom Cgil di Verona che si terrà domani, venerdì 25 ottobre 2024, a partire dalle ore 9 presso il Teatro Sociale di Villa Bartolomea.
Matteo Gaddi del Centro Studi FIOM presenterà i risultati della ricerca sullo stato dei “Salari e profitti nella metalmeccanica veronese” in cui sono stati messi in evidenza alcuni aspetti specifici delle realtà metalmeccaniche venete e veronesi: le imprese metalmeccaniche venete nel 2023 hanno realizzato 3,831 miliardi di euro di utili netti nel 2023, si tratta di un risultato enorme, che segna una crescita di quasi l’80% rispetto al 2019 (anno pre-Covid); anche le imprese metalmeccaniche veronesi sono andate molto bene dal punto di vista dei profitti: nel 2023 hanno registrato quasi 607 milioni di utili netti.
Al contrario i salari hanno visto una crescita molto più moderata: a livello regionale i costi del personale sono aumentati complessivamente del 20% circa, mentre a Verona di meno del 18%. Il Valore Aggiunto prodotto, grazie al lavoro degli operai veneti e veronesi è stato così sempre più assorbito dai profitti, rispetto ai salari. La FIOM fa qualche esempio di imprese del nostro territorio con utili record: Piva Group: 18.171.000 euro, con Ebitda sulle vendite pari al 19,64%; Aermec: 23.764.000 euro, con Ebitda sulle vendite quasi all’11%; Pedrollo: 38.347.000, con Ebitda sulle vendite pari a 30,1%; Franke: 27.776.000, con Ebitda sulle vendite pari a 7,13%.
I lavori cominceranno con la relazione introduttiva di Martino Braccioforte, Segretario Generale Fiom Cgil Verona, che farà una panoramica sulla situazione economico sindacale generale, soffermandosi sulla riuscita dello sciopero unitario del settore automotive della scorsa settimana e sullo stato della trattativa relativa al CCNL metalmeccanico Federmeccanica/Assistal e alla presentazione del CCNL relativo a Unionmeccanica/Confapi.
Prenderà poi la parola al prof. ANDREA CARACAUSI, Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità e Professore Ordinario di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Padova dove svolge attività di ricerca e didattica nell’ambito della storia economica e sociale dell’età moderna e della storia globale del lavoro che terrà una breve lectio magistralis dal titolo “Il giusto salario: una breve storia”.
Il concetto di “salario giusto” ha radici profonde, attraversando otto secoli di storia delle idee. Pensatori come Tommaso d’Aquino nel Duecento, giuristi come Lanfranco Zacchia nel Seicento, la dottrina sociale della Chiesa nell’Ottocento e la Costituzione italiana (art. 36) a metà Novecento sono solo alcune tappe di un dibattito continuo. Il prof. Caracausi, nel suo intervento, ripercorrerà le principali riflessioni storiche sull’idea di salario giusto, esplorando questioni come la natura del salario, se possa essere considerato una merce o un prezzo, e le caratteristiche del rapporto salariale (tempi, modalità di remunerazione).
Nelle conclusioni il professore sottolineerà l’importanza di contestualizzare storicamente il concetto di salario giusto, mostrando come esso sia stato al centro di numerosi dibattiti che hanno messo in luce le sue molteplici sfaccettature e ambiguità, fino ad arrivare alla recente direttiva europea sull’introduzione di un salario minimo legale.
L’assemblea verrà aperta dal referente di zona della Fiom Paolo Olivati e dai saluti di Giacomo Segantini presidente dell’Anpi Legnago e Basso Veronese dato che durante tutta la giornata sarà possibile iscriversi all’ANPI.