Il rimpasto di giunta deciso dal sindacoTommasi è segno della debolezza di questa amministrazione. Questa la lettura che dà l’opposizione di destra alla sostituzione dell’assessore al Commercio Italo Sandrini con Alessia Rotta, oltre ad un po’ di movimento sulle deleghe. Sandrini, eletto nella lista del sindaco, area Acli, lascia il posto alla Rotta, già deputato del Pd, ben inserita nella struttura del partito.

Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Mariotti, navigato conoscitore delle dinamiche di Palazzo Barbieri dato che ha un’esperienza trentennale nell’aula e nei corridoi del Municipio, il rimpasto è un segnale politico di cui non si può non tenere conto nel giudizio complessivo sull’amministrazione Tommasi.

Il rimpasto dimostra la debolezza della giunta Tommasi

«Innanzitutto – premette Mariotti molto signorilmente- voglio ringraziare l’assessore Sandrini per come ha lavorato in questi 2 anni, con correttezza e disponibilità. Mi dispiace che se ne vada una delle poche persone valide».

Ma poi, com’è normale che sia, affonda il colpo.

«Il rimpasto è l’ammissione da parte della giunta dell’impossibilità di amministrare con dei dilettanti della politica, cioè con coloro che fanno capo alle varie liste civiche. Inoltre si deve considerare che la maggior parte dei dirigenti comunali più competenti se n’è andata in pensione.

Il rimpasto rinforza la posizione del Pd

Perciò Tommasi è stato costretto a chiedere aiuto al Pd ed inserire nella sua squadra una persona politicamente strutturata come la Rotta. Così la presenza del Pd passa da 2 a 3, avendo già 2 assessori: Benini e La Paglia». 

 Il rimpasto dimostra la debolezza della giunta Tommasi

«Se poi consideriamo – conclude Mariotti- che un altro assessore forte ed esperto è Bertucco, di estrema sinistra, si può tranquillamente affermare che, come sempre abbiamo detto, i veronesi che hanno votato Tommasi credendo di fare un’operazione civica, in realtà hanno consegnato la città in mano alla sinistra. Che poi il tutto si giochi nell’ambito di un compromesso con i poteri forti di Verona, lo si può e lo si potrà misurare dalle scelte politico-amministrative di Tommasi.»