E’ stato per 35 anni il ‘chirurgo dei veronesi’, al punto che ancora qualcuno si ricorda del detto: “Un mal che non ghe lo cava gnanca Spangaro”. Il professor Saverio Spangaro, primario della Clinica chirurgica dal 1907 al 1941, ha contribuito fattivamente ad avviare la tradizione chirurgica veronese tanto che, dopo la sua morte, gli allievi hanno commissionato nel 1948 un busto commemorativo. Senza il suo lavoro e la sua competenza, migliaia di Veronesi – compreso chi scrive. ndr– semplicemente non sarebbero mai venuti al mondo.
Oggi, nella hall del Polo chirurgico Confortini, si è tenuta la scopertura dell’opera, restaurata grazie al contributo della Fondazione Banca Popolare di Verona e al paziente impegno della nipote, professoressa Simonetta Spangaro. Il busto è stato realizzato da Egidio Girelli, l’artista veronese autore di numerose sculture funerarie presenti al cimitero Monumentale e della statua in piazza Erbe che ricorda i Caduti del bombardamento aereo austriaco durante la Prima guerra mondiale. La figura del prof Spangaro sarà ricordata anche il 19 novembre in Biblioteca Civica alle 17, con la presentazione del libro scritto dalla nipote e da un articolo pubblicato sulla rivista dell’Ordine dei medici realizzato da Giampaolo Trentini, Nicolò Nicoli Aldini e Sara Patuzzo Manzati. La collocazione definitiva del busto sarà nel Museo della Medicina veronese, progetto in via di realizzazione a cura del prof Giovanni de Manzoni.
Per il DG Callisto Marco Bravoìi, dell’Aoui Verona: «La scopertura di oggi è un’occasione preziosa per la nostra Azienda perché ci fa fermare dalle attività ordinarie e riflettere sulle ragioni che ci hanno permesso di essere, nel 2024, un ospedale ad altissima vocazione chirurgica con riconoscimenti internazionali. Ricordo che la nostra Chirurgia Esofago Stomaco del prof de Manzoni è seconda in Italia per numero di casi trattati, e che abbiamo in corso la prima sperimentazione mondiale sulle tre tipologie di robot chirurgici. Dalla chirurgia open del ‘900 con il forte impulso del professor Spangaro alla chirurgia robotica mininvasiva di oggi, gli ospedali di Verona hanno avuto un parterre di bravissimi chirurghi. Grandi nomi che hanno fatto la storia della pratica clinica non solo italiana, capaci di formare allievi meritevoli e di far progredire la medicina. Il tutto senza mai dimenticare da dove siamo partiti, ed è grazie a tutti loro se oggi siamo a questo livello».
Saverio Spangaro nasce a Santo Stefano di Cadore il 29 febbraio 1870, figlio di un medico condotto. Si laurea con il massimo dei voti in Medicina a Padova ed è protagonista della grande era della chirurgia del ‘900. Si specializza nelle principali università europee, rientra a Padova nel 1900 entra nella Clinica chirurgica diretta da Edoardo Bassini e poi nel 1907 vince il concorso per il primariato chirurgico all’Ospedale Civile di Verona, allora situato in via Valverde, diretto dal dott. Roberto Massalongo. Spangaro si impegna da subito per creare un reparto chirurgico all’avanguardia, con particolare attenzione all’igiene e alla specializzazione delle sale. Si distingue come brillante e scrupoloso operatore soprattutto nell’ambito della chirurgia ginecologica e gastrointestinale. Al prof. Spangaro si deve la fondazione, a Verona, di un Centro diagnostico per i tumori maligni. Rimarrà in servizio fino al 30 novembre 1941.
Oltre all’attività medico-chirurgica, Spangaro partecipa alla vita pubblica veronese come membro del Consiglio sanitario provinciale di Verona e dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere. Dal punto di vista umano, Spangaro si distingue per essere un educatore autorevole. Nel 1933 decide di destinare il proprio stipendio di primario alla costruzione del nuovo centro ospedaliero di Borgo Trento e dal 1937 la sua pensione per l’istituzione di una borsa di studio a favore “di un medico meritevole nei suoi studi, preferibilmente in chirurgia”.
Alla scopertura erano presenti: dott. Callisto Marco Bravi Direttore generale, prof. Giovanni de Manzoni direttore Uoc di Chirurgia Esofago Stomaco, Vincenzo Reggio comandante della Stazione Carabinieri di Parona, prof.ssa Simonetta Spangaro nipote, dott.ssa Sara Patuzzo Manzati ricercatrice Storia della Medicina e bioetica Università di Verona, dott. Giampaolo Trentini medico Usd Chirurgia proctologica, Andrea Marconi segretario generale della Fondazione Banca Popolare di Verona e Ivan Cristani restauratore. Con loro anche Paolo e Maria Novella Spangaro nipoti, dott. Carlo Mazza neurochirurgo, ing. Maurizio Lorenzi direttore Servizi tecnici e patrimoniali Aoui con Sandro Altieri e Michele Turrini.