L’aggressione al personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgo Trento è solo l’ultimo episodio di violenza che avviene in città.
Paolo Borchia, eurodeputato e segretario provinciale della Lega osserva che «già assistiamo ad una fuga di medici dai Pronto Soccorso per specializzazioni meno impegnative, ora dobbiamo anche fare i conti con una media di un’aggressione ogni tre minuti ai danni di tutte quelle categorie professionali coinvolte nei servizi pubblici. Per arginare il fenomeno, le Aziende ospedaliere potrebbero iniziare a prendere in considerazione il potenziamento dei servizi di sicurezza sussidiari, come il ricorso alle guardie giurate, ma i costi ricadrebbero sugli utenti. Altroché risorse, è chiaro che troppi stranieri irregolari rappresentano dei costi sociali non più sostenibili».
L’aggressione dimostra una volta di più che il problema sicurezza è reale
La situazione è peggiorata negli ultimi anni. Oggi il Prefetto e il Questore non dicono più, come qualche loro predecessore, che Verona è sicura e che l’insicurezza dei veronesi non è reale ma “percepita”. Parole che alla luce dei fatti oggi risultano ridicole.
Il problema è reale. Nessuno si permette più di mettere in dubbio il disagio dei cittadini che hanno paura di passare per certe zone della loro città, specie di sera o, peggio, di notte.
Sulle cause s’è detto e si potrebbe scrivere un libro. Ma siccome siamo di fronte ad un’emergenza è meglio concentrarsi sul trovare i rimedi a questa situazione. E per farlo possiamo partire proprio dall’aggressione al Pronto Soccorso.
Ai Pronto Soccorso la Polizia dev’essere presente h 24
I Pronto Soccorso sono luoghi dove si concentrano le emergenze. Le persone che vi si trovano sono sofferenti, agitate, stressate, impaurite, preoccupate. E tra quelli che vi arrivano c’è un po’ di tutto, compresi i delinquenti. E’ quindi normale che vi sia tensione e nervosismo. Anche per le lunghe attese. Tutti fattori che rendono i Pronto Soccorso luoghi sensibili, di crisi. Dove per questo è necessaria la presenza costante della Polizia. Invece non è così. Tanto che venerdì scorso alle 19 il servizio di vigilanza della Polizia era già terminato, in quanto il servizio finisce alle 16. Con quale logica non si sa. Ma così è. La spiegazione è sempre la stessa: non ci sono abbastanza agenti. Ma se i poliziotti, invece di presidiare il territorio vengono utilizzati per fare gli impiegati negli uffici, va da sé che poi non ce ne siano abbastanza per il loro compito primario che è di difendere i cittadini.
La prima soluzione per ‘recuperare’ agenti, è ovviamente di assumerne degli altri. Ma si possono anche esternalizzare il lavori da ufficio, come ad esempio rilasciare o rinnovare i passaporti, e recuperare così agenti da distaccare nei Pronto Soccorso e nelle zona calde della città.
Oppure, come estrema ratio, si può arrivare a utilizzare anche l’Esercito in funzione di Ordine Pubblico. Ma nel frattempo per l’Azienda Ospedaliera c’è sempre la possibilità di affidare la sicurezza ad un’agenzia di vigilanza privata. Non sarà come avere la Polizia o i Carabinieri, ma la presenza dei vigilantes sarebbe sicuramente un deterrente per i violenti e i malintenzionati.