Venerdì 15 novembre è stato eseguito il 1° intervento di crioablazione sotto guida ecografica, per asportare dei noduli tumorali della mammella all’Ospedale di San Bonifacio.  Lo ha eseguito la dott. Giovanna Romanucci, Responsabile della Breast Unit dell’Ulss 9, coadiuvata dall’Equipe dell’Unità Operativa, in particolare dal personale infermieristico, una tecnica alternativa alla chirurgia che sfrutta il freddo per asportare i noduli mammari.

Tale procedura rientra nel “progetto di trattamento di fibroadenomi multipli della mammella con la tecnica della crioablazione” che utilizza l’azoto liquido come criogeno per evitare l’intervento chirurgico in sala operatoria e cicatrici multiple a pazienti affette da questa patologia, selezionate con un approccio multidisciplinare in collaborazione con la UOSD di Chirurgia Senologica, diretta dalla dott. Chiara Benassuti.

La crioablazione è meno invasiva e non lascia cicatrici

I vantaggi di questa procedura sono molteplici: anzitutto, le criosonde permettono un trattamento estensivo in caso di lesioni di grandi dimensioni o di lesioni multiple. Inoltre, non serve ricorrere all’anestesia generale ma solo a quella locale, e il freddo intenso agisce da anestetico naturale che desensibilizza l’area trattata. Il trattamento, sicuro, efficace e poco invasivo, si può effettuare in ambulatorio e permette la ripresa immediata dell’attività delle pazienti dopo appena un quarto d’ora. Il tutto senza tagli, suture o cicatrici visibili che possono alterare l’apparenza e l’estetica del seno.
La nuova procedura è stata resa possibile anche grazie alla donazione economica di Andos Odv – Comitato di Verona.

«Siamo felici di aver introdotto questa innovativa tecnica di trattamento a vantaggio delle nostre pazienti – commenta la Dott.ssa Romanucci – Ringrazio Andos Odv – Comitato di Verona per la generosa donazione. Il primo intervento è andato a buon fine e la paziente è stata molto soddisfatta di aver eseguito il trattamento senza cicatrici visibili».