“Un dolce contro la violenza”, al via alla terza edizione dell’iniziativa promossa dall’associazione Io ti ascolto Odv, partita già il 18 di novembre si protrarrà fino a domenica 8 dicembre.
In occasione del mese dedicato al contrasto alla violenza di genere più di quindici attività veronesi, tra pasticcerie, forni, pastifici e ristoranti, si sono unite per sensibilizzare i cittadini sul tema in vista del 25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza contro le donne. Sarà, infatti, possibile acquistare i vari prodotti offerti dalle attività che aderiscono all’iniziativa come biscotti e dolci vari, il ricavato, tolte le spese di produzione, sarà donato all’associazione “Io ti ascolto Odv“.
Cristina, volontaria dell’associazione: «La violenza contro le donne si sconfigge anche attraverso l’educazione e la sensibilizzazione, cercando di eliminare gli stereotipi di genere che sono ancora presenti nella nostra società. Vogliamo una società che non si giri dall’altra parte: vicini di casa che non fingano di non sapere perché “ognuno i panni sporchi se li lava in casa sua“. Vogliamo genitori o parenti che puntino il dito sugli artefici di violenza e che in primo piano si spendano per salvare le loro donne, vogliamo una società fatta di persone attente che riconoscano qualsiasi forma si violenza, aiutare e fornire aiuto concreto».
Le attività che sostengono il progetto
Le attività che hanno aderito all’iniziativa sono varie e sparse per tutto il territorio veronese a partire dalla Pasticceria Giacon e dal Panificio Goldini, a Mozzecane.
L’iniziativa corre anche incontro alle varie esigenze alimentari grazie al al Forno senza Glutine che, insieme al pastificio Al Re del Tortellino, al pastificio Remelli, alla pasticceria Brentegani e al ristorante là Cantina di Borghetto, si trova a Valeggio.
A Castel D’azzano sarà possibile sostenere l’iniziativa acquistando i prodotti della pasticceria Cose Buone pane e dolci e Tapparomi, a Sona alla pasticceria Mainenti di San Giorgio in Salici, mentre a Villafranca alla Gastronomia DeBortoli,
Continuano le attività che hanno aderito anche a Dossobuono con la pasticceria Gioia, a Sommacampagna la pasticceria Caliari e ad Affi La Cremerie.
Infine, completa l’elenco l’attività Fiabe di Zucchero di Camilla Gandolfi, a Lavagno, con le sue biscolatte, i cookies croccanti e i cantucci alle mandorle. Camilla spiega che ha scelto di aderire all’iniziativa «perché é una piccola azione concreta per fare del bene, sopratutto quando si tratta di un tema importante come la violenza di genere».
L’associazione Io ti ascolto Odv
«Contribuire alla formazione di quel pensiero in cui la violenza di genere diviene qualcosa di assolutamente dissonante, sostenere il diritto di valore che ha ogni donna in una relazione e nell’intera società, in modo naturale tanto quanto l’uomo, lottare per formare una cultura che sostenga e faciliti il processo di autonoma e consapevolezza della donna per lo straordinario valore che possiede». Queste le parole della volontaria Cristina Strambaci quando descrive il lavoro dell’associazione “Io ti ascolto Odv“.
Si tratta di un gruppo di volontarie, preparate e formate attraverso dei corsi sul tema della violenza sulle donne, per poter offrire sostengo e ascolto alle donne vittime di violenza, che sia fisica, psicologica, economica.
L’attività consiste in un telefono attivo 24/7 che le donne vittime di violenza possono chiamare per avere le informazioni e il supporto necessario alla loro condizione. Inoltre, ogni ultimo lunedì del mese, e anche tramite appuntamento quando strettamente necessario, ricevono anche di persona, attraverso uno sportello e in forma anonima.
«Il nostro lavoro consiste anche nel raccogliere fondi per sostenere la nostra attività di formazione e di sensibilizzazione della comunità per interrompere il circuito della violenza, infatti, organizziamo anche giornate informative nelle scuole e sul territorio per prevenire il fenomeno della violenza di genere», spiega Cristina.
Il lavoro dello sportello di Io ti ascolto Odv, realizzato grazie al lavoro di 20 volontarie, è considerato come un supporto ai centri antiviolenza, «si cerca di fornire, oltre all’ascolto, anche le informazioni necessarie per comprendere come agire e cosa aspettarsi in base alla situazione, se necessario e se la persona interessata lo richiede, interveniamo anche tramite le autorità sociali. – Continua Cristina – inoltre, tra le volontarie vi è l’importante supporto di avvocatesse e psicologhe, per offrire un primo consulto gratuito a supporto della vittima per dare luce ai suoi bisogni e accompagnarla nel percorso di consapevolezza, qualora necessario».
«Siamo qui per portare la nostra goccia, che si è solo una goccia, ma come diceva Madre Teresa di Calcutta senza quella goccia l’oceano sarebbe più piccolo», conclude la presidente dell’associazione, Debora Bovo.