Federfarma Verona ha incontrato il nuovo Questore di Verona, Rosaria Amato. Elena Vecchioni e Matteo Vanzan rispettivamente presidente e segretario di Federfarma Verona, hanno illustrato l’attività delle farmacie territoriali e il loro impegno nel sociale a tutela dei soggetti più fragili della comunità: il Progetto Mimosa contro la violenza sulle donne, le donazioni di medicinali con la Giornata di raccolta del farmaco a cura della Fondazione Banco Farmaceutico onlus e In farmacia per i Bambini a cura della Fondazione Francesca Rava NPH Italia (attualmente in corso fino al 22 novembre), ma anche l’impegno nelle scuole volto alla divulgazione di una corretta informazione sanitaria ai più giovani.
«Per prima cosa abbiamo augurato alla dott.ssa Amato a nome delle farmacie buon lavoro nella nostra città. Abbiamo conosciuto una donna e una professionista molto sensibile ai temi affrontati durante la nostra visita – ha spiegato Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona –, nella quale è stata illustrata, tra le altre, l’attività dei Farmacisti Volontari in Protezioni Civile di Verona sempre pronti ad intervenire con il mezzo mobile di soccorso su tutto il territorio italiano in caso di necessità. Vivo interesse ha suscitato l’aspetto sociale, in particolare quello rivolto alle donne, nel Questore che ha sottolineato l’importanza della farmacia come finestra d’ascolto, sito protetto che garantisce l’anonimato e per questo identificato come luogo di fiducia. La dott.ssa Amato ha evidenziato, inoltre, il proficuo rapporto sinergico tra Istituzioni e Associazioni del territorio veronese».
«Ci fa molto piacere che il Questore si sia impegnato a partecipare nel breve tempo ad una riunione con i colleghi titolari di farmacia – ha detto Matteo Vanzan, segretario Federfarma Verona – per approfondire diverse problematiche, a partire dalla sicurezza. Tema che sta molto a cuore anche alle Forze dell’Ordine, vista la indispensabile operatività delle farmacie come presidio sanitario sul territorio, che per il bene della popolazione non deve mai essere interrotta. In particolare, nei piccoli paesi le farmacie rappresentano l’avamposto di prossimità della Sanità, punto di riferimento soprattutto dei cittadini che appartengono alle fasce deboli. Per questo motivo l’istituzione-farmacia va tutelata e protetta».