(di Christian Gaole) 218 partecipanti certificati, 13 gruppi attivi per un totale di 534 segnalazioni di cui 448 evase e 106 in corso. Questi i numeri dell’attività di vigilanza di quartiere attiva in tutte le circoscrizioni da un anno e mezzo. Il report delle attività svolte è stato illustrato alla stampa in sala Arazzi del Comune di Verona dall’Assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi in concerto con il Comandante della Polizia Locale Luigi Altamura e i suoi collaboratori.

La partecipazione attiva al servizio di vigilanza è aperta a tutti i cittadini e chi vuole dare il suo contributo volontario può consultare il sito del Comune di Verona; l’iter è semplice: dal sito è possibile scaricare il modulo e compilarlo. In un secondo momento si verrà contattati dalla Polizia Locale per essere formati, come membri del gruppo o come coordinatori.

In merito all’iniziativa l’assessora Zivelonghi dichiara: “un anno e mezzo dopo il lancio dell’iniziativa si può parlare di modello Verona, modello a cui altre città guardano con interesse, per esempio Parma. Dopo i primi sei mesi di rodaggio, ora il progetto funziona a pieno regime in tutta la città. Vogliamo precisare che non si tratta di una ronda, ma di un vero e proprio meccanismo di segnalazione che parte dai cittadini. Possiamo dirci, quindi, soddisfatti del lavoro fatto e ringraziamo il Comandante Altamura e tutto il suo team per aver formato e continuare a formare i cittadini che si mettono al servizio della sicurezza di Verona. Il progetto ritornerà nei quartieri a gennaio”. Prende la parola, quindi, il Comandante Altamura che afferma: “i gruppi che si sono formati ad oggi hanno capito il valore dell’iniziativa. Chi, invece, non ha capito la ratio del progetto continua a segnalare sui social. Il problema è che quelle segnalazioni rimangono nel microcosmo dei social senza che la polizia locale non possa prenderle in carico”.

L’agente Erika Maltese, intervenuta in chiusura della conferenza stampa, ha portato la sua testimonianza sottolineando: “questo progetto ha portato una maggiore collaborazione tra cittadini e forze di polizia. Non solo, una segnalazione che può sembrare soggettiva, in realtà può portare benefici all’intera collettività. Dalla mia esperienza sul campo ho riscontrato che diversi cittadini si sentono parte di un gruppo e di una comunità più grande”.

Anche i presidenti di circoscrizione presenti hanno ribadito quanto questo servizio sia importante. In chiusura, però, i presidenti della prima, terza, quinta, sesta e ottava circoscrizione hanno anche sollevato la necessità di ampliare questi gruppi e far capire ai cittadini la rilevanza che hanno nei quartieri.