Ventidue anni dopo il brutale omicidio di Desirée Piovanelli, la quattordicenne di Leno assassinata nel 2002, il padre Maurizio continua a combattere per una verità piena e definitiva. Nonostante le condanne inflitte a quattro responsabili, tre dei quali all’epoca minorenni, molti aspetti della vicenda restano oscuri. Durante la serata organizzata a Verona dai Rotary Club Verona e Scaligero, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Piovanelli ha condiviso il dolore e le domande che ancora lo tormentano.
Un ricordo doloroso e punti oscuri mai chiariti
Nel corso dell’evento al Circolo Ufficiali di Castelvecchio, Piovanelli ha ripercorso i tragici momenti che segnarono la scomparsa della sua amata figlia. Desirée, ingannata con il pretesto di vedere dei gattini, fu attirata in una cascina a pochi metri da casa, dove venne uccisa. “Perché non cercarla subito nella cascina abbandonata?” si chiede ancora oggi il padre.
L’avvocato della famiglia, Alessandro Pozzani, ha sottolineato che esistono nuovi elementi probatori in grado di riaprire le indagini. “Ad esempio, perché non furono acquisiti i tabulati telefonici di un minorenne che, prima e dopo il delitto, parlò per 166 secondi con un adulto mai sentito dagli inquirenti?”. Pozzani sospetta che dietro l’omicidio si celino giri di prostituzione minorile legati al traffico di droga, una realtà già nota alla Procura di Brescia.
L’onorificenza rotariana e il messaggio di forza
Durante l’evento, Maurizio Piovanelli ha ricevuto il “Paul Harris Fellow”, la massima onorificenza rotariana, dalle mani della professoressa Paola Tonussi, presidente del Rotary Club Verona. Questo riconoscimento premia il coraggio di un padre che non si arrende alle mezze verità e mantiene viva la memoria della figlia. “Desirée era una ragazza obbediente, brava a scuola e altruista, la figlia che tutti vorrebbero avere”, ha detto commosso.
Nel suo discorso, Piovanelli ha riflettuto sull’importanza del rispetto verso le donne. “La violenza sulle donne è una barbarie. Un vero uomo rispetta la donna e il valore che rappresenta, soprattutto come portatrice di vita”. Ha poi ribadito il suo impegno, insieme all’avvocato Pozzani, a lottare fino a ottenere giustizia piena per Desirée.
Una giornata di riflessione e impegno
La presenza di Maurizio Piovanelli a Verona ha offerto un’occasione per riflettere sull’importanza della prevenzione e sulla necessità di reti più efficaci per affrontare il disagio giovanile. Come ricordato dal giornalista Alessandro Politi, esperto di cronaca nera e vicino alla famiglia, il ruolo dell’informazione è cruciale per mantenere alta l’attenzione su simili tragedie e promuovere un cambiamento culturale.