(di Gianni Schicchi) Si conclude questa alle ore 20 (con replica domani sabato 30 alle 17), la stagione sinfonica 2024 della Fondazione Arena al Filarmonico, con un grande concerto nel nome di Schubert e Mahler. Sarà diretto dal maestro Wolfram Christ con l’intervento del soprano Mojca Erdmann per comprendere l’esecuzione di due famose pagine del romanticismo austriaco: l’Ottava Sinfonia “Incompiuta” in si minore di Franz Schubert e la Quarta Sinfonia in sol maggiore di Gustav Mahler.
Wolfram Christ è riconosciuto ovunque come un direttore d’orchestra che sa incarnare sincerità e integrità musicale, più volte lodato per le sue emozionanti interpretazioni alla guida anche di orchestre italiane (Maggio Fiorentino, Mozart di Bologna, Padova e del Veneto) come pure dell’Orchestra da Camera di Monaco, della Scottish Chamber, Royal Danish di Copenhagen, Iceland Symphony, Basque National di San Sebastián, Simón Bolívar Orchestra di Caracas, Auckland Philharmonia, Johannesburg Philharmonic, Kansai Philharmonic Orchestra di Osaka, Philharmonic di Radio Saarbrücken, Norwegian Wind Ensemble, Cyprus Symphony Orchestra, Camerata Madrid, English Chamber Orchestra con un’acclamata esibizione al Lucerne Festival.
Ha iniziato la sua carriera musicale come prima viola della Filarmonica di Berlino e quindi prima viola dell’Orchestra del Festival di Lucerna, infine docente alla Hochschule für Musik di Friburgo, dopo una carriera tra le più gratificanti da solista che lo ha visto suonare in tutto il mondo.
Tra il 2004 e il 2008 è stato direttore principale della Kurpfalz Chamber Orchestra di Mannheim, condotta in una intensa attività concertistica in patria e all’estero, collaborando con solisti di fama internazionale, da Sabine Meyer, a Emmanuel Pahud, Albrecht Mayer, Simone Kermes e Renaud Capuçon.
Ha ricoperto la carica di direttore ospite principale della Stuttgart Chamber Orchestra dal 2009 al 2013, e i momenti salienti del suo mandato includono apparizioni ai festival di Schleswig-Holstein e Lucerna nel 2011, un lungo tour in America Latina nel 2012 e un progetto con la pianista Hélène Grimaud nel 2013. L’incisione delle Sinfonie di Amburgo di C.P.E. Bach con l’Orchestra da Camera di Stoccarda, ha ricevuto il plauso della critica internazionale come migliore versione registrata. Dopo aver sviluppato dal 2021 un legame musicale speciale con l’Orchestra di Padova e del Veneto OPV, Wolfram Christ è stato recentemente nominato direttore in residenza dell’orchestra per la stagione 2023-2024.
Parteciperà per l’esecuzione della Quarta Sinfonia di Mahler il soprano tedesco Mojca Erdmann, artista lodata dalla critica e amata dal pubblico per la bellezza delle sue tonalità e la sua impeccabile maestria artistica: Una vera star della scena musicale internazionale, conosciuta per il suo ampio repertorio che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea, con cui si esibisce nei maggiori teatri d’opera, festival e sale da concerto di tutto il mondo.
Nella stagione 2023/24, Mojca Erdmann ha debuttato alla Royal Opera di Copenhagen nel ruolo di Vitellia, in una nuova produzione de “La clemenza di Tito” mozartiana, diretta da Jetske Mijnssen. Interpreta anche i ruoli di Klara e Therese in una nuova produzione dell’opera “Amerika” di Roman Haubenstock-Ramati all’Opera di Zurigo. Molto cercata anche in campo concertistico, ha aperto la stagione della Kursaal di San Sebastián con la Sinfonia n. 8 “dei Mille” di Mahler, diretta da Robert Treviño.
Alla Queen Elisabeth Hall di Anversa ha cantato la “Sinfonia Lirica” di Alexander Zemlinsky diretta da Kevin John Edusei, mentre al Müpa di Budapest può essere ascoltata come solista ne “La Creazione” di Haydn diretta da Adam Fischer. Altri momenti salienti della stagione includono le sue apparizioni al Musikverein di Vienna, al Festival Mozart di Augusta, al Festival di Pentecoste di Baden-Baden insieme all’Orchestra Sinfonica SWR e in recital con Malcolm Martineau. Nel 2021 ha registrato Pierrot Lunaire di Schönberg con Daniel Barenboim al pianoforte sotto la direzione di Zubin Mehta nella Pierre-Boulez Saal di Berlino.
Mojca Erdmann è nata ad Amburgo ed ha ricevuto le sue prime lezioni di violino a sei anni, cantando nel coro di voci bianche della Staatsoper di Amburgo. Ha quindi fatto studi vocali con Hans Sotin alla Musikhochschule di Colonia. Nel 2002 non solo ha vinto il Primo Premio nella competizione federale di canto, ma anche il Premio Speciale per la musica contemporanea. Nel 2005 le è stato assegnato il “Luitpold Preis” dal Festival Musicale Schleswig-Holstein.
L’Incompiuta di Schubert è del 1822, ma la partitura fu trovata solo 37 anni dopo la morte del suo autore, divenendo ben presto la composizione più popolare e più eseguita del musicista viennese. Ể a causa di questo tardo ritrovamento che le fu assegnato il numero otto, anche se fu scritta sei anni prima della precedente (in realtà la decima concepita da Schubert, tenendo conto delle tre rimaste allo stato di frammento). L’Ottava Sinfonia si distacca nettamente dalla precedente produzione sinfonica per l’intenso colore drammatico che la pervade, specie nel primo tempo, per certe arditezze formali e armoniche, per la linea delle melodie che non deve più nulla alla tradizione mozart-beethoveniana e rimane creazione inconfondibilmente schubertiana.
La Quarta di Mahler (1900) è l’unica sinfonia che si serva di un organico normale e anzi piuttosto ristretto se si tiene conto della mancanza dei tromboni e del basso tuba. Ed è anche l’unica sua produzione che renda omaggio allo spirito del Settecento. Il tema principale del primo tempo sembra infatti ricalcato direttamente da una linea melodica mozartiana, e anche il secondo tema riecheggia movenze melodiche tipicamente settecentesche.
Prima del termine compare il tema principale, dove per la prima volta fa l’ingresso la voce del soprano solista su un lied del Wunderhorn, in cui vengono descritte le gioie serene del paradiso: un canto strofico intercalato da brani strumentali, che conclude la sinfonia nella visione sublime di un mondo irreale, irrimediabilmente lontano dall’uomo.