Entrano in vigore i limiti che il governo ha stabilito alla retribuzioni e all’ingaggio dei medici e degli infermieri “gettonisti”. Chiamati così perché vanno a prestare la loro opera privatamente con un compenso “a ora” , come se prendessero un “gettone”, negli ospedali dove manca il personale sanitario. E siccome manca dappertutto il fenomeno dei gettonasti è dilagato e rappresenta una spesa non da poco per il Ssn.

Il Governo ha deciso di frenarlo inserendo nel le nuove regole nel decreto bollette che adesso, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, entrano in vigore.

Gettonisti. Entrano in vigore le nuove regole

Medici e infermieri a gettone possono essere ingaggiati solo in caso di necessità e urgenza, solo una volta per un massimo di un anno. L’incarico non potrà essere prorogato. Potranno lavorare al massimo per 48 ore alla settimana con un intervallo di  riposo di 11 ore fra un turno e l’altro. 

Le nuove retribuzioni dei gettonisti

La retribuzione massima per i medici sarà di 85 euro all’ora per quelli utilizzati nei Pronto Soccorso e nella Rianimazione, di 75 per tutti gli altri servizi.

Quella degli infermieri sarà di 28 euro per il pronto soccorso a di 25 euro per gli altri servizi.

Quali saranno gli effetti del provvedimento sarà tutto da vedere. Il fenomeno dei gettonisti è la conseguenza, non la causa delle lunghe attese ai Pronto Soccorso e nelle liste d’attesa. Quindi per contrastarlo l’unico sistema vero è  aumentare il numero del personale sanitario. Non riuscendo a fare questo per vari motivi e agendo sull’effetto il rischio è che, a parte qualche esiguo risparmio, si possa solo ottenere un peggioramento della situazione per i pazienti.