La “clausola antifascista” entra a far parte delle regole del Comune di Verona. Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza la delibera Commercio e Pubblicità che modifica il regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria. Traducendo dal buro-politichese la nuova regola, proposta ancora nel maggio scorso da Alessia Rotta del Pd, significa che d’ora in poi chi a Verona farà richiesta di disporre di spazi, suolo pubblico o sale di proprietà comunale, oppure chiederà al Comune patrocini, contributi o esposizioni pubblicitarie, dovrà dichiarare di “riconoscersi nei principi e valori fondamentali della Costituzione Italiana e dello Statuto Comunale, di ripudiare il fascismo e ogni forma di totalitarismo e di condannare l’uso di ogni forma di violenza”.

Clausola antifascista.

La motivazione che sottende questa nuova norma comunale è là necessità di combattere il pericolo fascista che incombe sulla società veronese.

Il centrodestra contro la clausola antifascista

I consiglieri dell’opposizione di centrodestra hanno presentato un emendamento sostenendolo con degli interventi nei quali hanno spiegato che le priorità sono altre. E che in ogni caso la maggioranza ha dimenticato di inserire anche una ‘clausola anticomunista’ visto che il comunismo ha fatto dieci volte di più di vittime e che tuttora continua a negare la libertà in alcune nazioni dove governa in modo dittatoriale.

Clausola antifascista.

«Effettivamente della “clausola antifascista” se ne sentiva bisogno. E la maggioranza di Tommasi – afferma Mariotti, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio Comunale- , notoriamente molto attenta alle esigenze dei veronesi, ha dato una risposta tempestiva al percolo fascista che incombe sulla città. Adesso ci sentiamo tutti meglio».

Massimo Mariotti, esponente storico della destra veronese, è un fiume in piena: ricorda che i consiglieri di FdI, ha votato contro la delibera perché «trastullarsi con i ‘vademecum’ se in città s’incontra un cinghiale e con la ‘clausola antifascista’ dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, quanto e come l’amministrazione Tommasi sia lontana dai veri problemi della città. Si occupano del pericolo fascista, ma non riescono a garantire la sicurezza dei cittadini, lasciano zone della città in mano ai delinquenti africani e preda del degrado».

Clausola antifascista.

«Questi – conclude Mariotti- pensano al fascismo, caduto 80 anni fa, e non si occupano dei pericoli di oggi che sono la violenza, la droga, l’immigrazione irregolare, la sporcizia e il degrado di una città allo sbando».