(di Patrizia Bisinella) La Stella è uno dei simboli di Verona, un monumento architettonico che per la sua notorietà e la sua storia merita rispetto e di essere correttamente valorizzato. Dopo quasi due anni dall’incidente e dopo la brutta figura fatta da Sindaco e Assessori lo scorso anno, con quella piccola stellina luminosa costata un patrimonio alla collettività, ben 190mila euro, e che da oggi illuminerà il piazzale della Stazione e i suoi frequentatori abituali, e non mi riferisco di certo agli studenti, oggi per Natale 2024 ancora non si è riusciti a trovare una soluzione dignitosa e nessun intervento di riparazione è stato (ancora!) messo in atto dal Comune.

In Piazza Bra infatti domina solo un pezzo della Stella, con una triste striscia di luce che qualcuno vorrebbe definire coda luminosa. L’Assessora Rotta, di cui immagino l’imbarazzo visto che ha ereditato una mala gestione altrui, si trincera di fronte al fatto che la Stella sia di proprietà della Fondazione Verona per l’Arena e fa lo scaricabarile, affermando che nonostante gli appelli nessuno abbia contribuito alla raccolta dei fondi necessari alla ristrutturazione.

Questa affermazione è una bugia!

Infatti un’azienda veronese, la Iron Beton dell’Ingegner Valentino Reuben Fedrigo, specializzata in installazioni meccaniche, e  fior fiore di tecnici e professionisti, si sono fin da subito offerti di occuparsi della riparazione integrale del manufatto e  del suo ricollocamento, con comunicazioni pubbliche non solo sulla stampa locale, ma ripetutamente contattando sia il Sindaco Tommasi e l’amministrazione comunale, attraverso posta elettronica fin dall’agosto e settembre 2023, che la proprietaria formale Fondazione Verona per l’Arena, per i mesi successivi.

Quindi mostrando la propria piena disponibilità a realizzare l’intervento gratuitamente, pro bono per la Città, accollandosene integralmente i costi. Nessuno di loro, né l’azienda né tecnici, a parte un iniziale “grazie vi terremo informati”, ha poi più ricevuto risposta alcuna.

Sindaco e Assessori hanno scelto di non occuparsi di questo tema caro alla nostra città, di non farsi parte attiva e di indirizzo politico preciso con l’ente formale proprietario, non assumendosi alcuna responsabilità, ignorando le istanze dei cittadini e oltretutto sprecando denaro pubblico in opere non necessarie o investendo risorse, per quest’anno, in pochi inadeguati alberelli colorati e luminarie francamente di dubbio gusto, nei quartieri.

Perché questo disinteresse? Uno studio effettuato dall’Università Bocconi ha stimato un indotto di circa 7 milioni di euro per il nostro territorio ogni 100mila visitatori nella nostra città: ma il Comune sembra vivere con fastidio l’opportunità di avere una città più viva e vitale e ricca di turismo e ogni azione messa a terra è volta a svilire il patrimonio di tradizione e cultura popolare della nostra Verona.